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domenica, luglio 31, 2005
Fine riprese 

Oggi ho finito di girare.
Oggi ho conosciuto il tenutario di JointSecurityArea.

Avevo pochissima batteria, un botto di robba da girare e pochissimo tempo a disposizione.
Per ovviare a questi problemi ho deciso di preoccuparmi solamente dei movimenti, della recitazione e del punto macchina, lasciando l'inquadratura completamente nelle mani dell'operatore. scelta obbligata, visto che se mi dilungavo nella scelta e nelle revisioni delle scene la batteria mi avrebbe abbandonato si e no a metà di ciò che oggi ho girato.

Al momento ho ancora da visionare le riprese di oggi, ma qualsiasi cosa ne esca, banale o divertente, montabile o meno, noiosa o stimolante, sono contento di essere riuscito a terminare le riprese, a pensare ad un progetto, ad organizzarlo, ad avere la tenacia di portarlo fino in fondo.
Poi me la vedrò al montaggio, magari mi troverò con un take fondamentale che mi manca e che non posso ri-riprendere, ma ormai pensare a queste cose è futile, da domani inizio a fare spazio sull'HD e per fine settembre cercherò di presentare una versione definitiva per questo corto, qualsiasi cosa ne esca.

E poi vuoi mettere lavorare con una persona che nemmeno hai mai visto e non hai da dirgli niente perchè sà già che faccia voglio che faccia.

Quindi a sto punto spero che:
Il materiale sia tutto montabile.
Le inquadrature si avvicinino alle mie indicazioni.

venerdì, luglio 29, 2005
Murda and the trouble stories 

Eccoci qua, quando i nodi stanno per raggiungere il pettine.

Oggi ho visto i "giornalieri" e nonostante un paio di incertezze e forse un controcampo da fare mi sembra tutto materiale montabile, quindi la paura N°2 è in parte scemata.

La tabella di marcia è rispettata, oggi avevo messo in conto di fare una pausa per finire di recuperare il materiale ed entrare in possesso di quelle maledette mitragliette; il fucile credevo di averlo a disposizone, dato che il tipo era lo stesso che mi aveva prestato le pistole a gas, ma ho peccato di fiducia e gniente fucile.
Altri contatti hanno bucato l'acqua e a questo punto il mio corto è sull'orlo del baratro. Aspetto freneticamente la chiamata di un'altro invasato che forse, ma forse, ma forse, ma chi ci crede, dovrebbe imprestarmi per un paio di giorni due mitragliette.

Cmq vada ora devo mettermi a modificare la storyboard per le varie evenienze: due mitragliette e zero fucili, due mitragliette e una mazza da baseball (che ovviamente devo recuperare, ma c'era un mio amico che ce l'aveva..ma da quanto tempo non vedo quel mio amico?) oppure niente di niente: niente più armi intendo: che è l'opzione più probabile, la più difficile da realizzare e quella che mi diverte meno.
Direte voi, ma non puoi mettere in pausa il tutto? tantopiù che fra una settimana avrei tutte le pistole e mitragliette di plastica che mi servono, ebbene no, perchè martedì gli attori se ne partono per minkionos e poi ripartono per chissà dove, torneranno quando io dovrò essere a bologna per rimettermi a studiare e cercare un coinquilino.

Quindi c'è poco da fare: o abbandono il progetto oppure vado avanti e vedo di combinare qualcosa lo stesso.

Tu Murda cosa fai? io tengo duro e cago perle.

giovedì, luglio 28, 2005
Voci di corridoio 

Torno a postare per informare la bloggaglia che oggi ho iniziato a girare il mio prossimo video, dopo una settimana di viaggi in su e in giù, di telefonate e incontri per organizzare, recuperare il materiale di scena e i costumi, sono riuscito ad avere tutto quello di cui avevo bisogno: delle facce inespressive ma possenti, una location degradata, tanta luce, dei vestiti tamarri e N° 2 pistole giocattolo N° 1 Fucile/Mitragliatore di plastica N° 2 Mitragliette/Uzi di scena.
Come previsto la cosa più difficile è stata recuperare tutte le varie armi; ho rotto le palle a mezza San Miniato e a tutti gli invasati che conosco che fanno Soft-Air/Guerra simulata e visto che la maggiorparte sono fascistoidi è stato un problema mettercisi in contatto, ma al momento (Grazie ad ex compagni di liceo) sono riuscito a farmi prestare due beretta, domani dovrei andare a prendere un Kalashnikov a aria compressa... per le mitragliette (fondamentali per il plotting) sono ancora in ardua ricerca, ma sono fiducioso (almeno ci provo).

Oggi malgrado gli attori erano alla prima esperienza, io ero da solo e non avevo ancora il microfono (domani ce l'ho) sono rimasto molto soddisfatto...oserei dire aldilà delle mie aspettative... le immagini sono potenti e efficaci, la location è perfetta e gli attori stanno viaggiando alla grande (uno è entrato alla grandissima nella parte, l'altro è più impacciato...ma tanto è quello che sta zitto e prende gli ordini).... ho paura, molta paura, tanta paura per i raccordi, ho girato molto di fretta e non ho badato molto (stupidamente) alle posizioni degli attori fra loro e rispetto allo sfondo... ma la situazione non è forse così tragica come lo è nei miei incubi (sto già pensando ad un montaggio irrazionale per salvarmi in corner).
Domani la "troupe" sarà spero più ampia e credo di poter dare più attenzione ai raccordi (oggi ho fatto tutto io...tranne recitare... ma state tranquilli..sarò anche qui il vostro OW).

Fonti non meglio precisate e sostanzialmente underground parlano di un noto blogger a tendenza spiccatamente cinematografica che potrebbe interpretare una parte... ma ancora non ci siamo messi d'accordo su alcune clausole del contratto... e cmq... devo ancora trovare le mitragliette...scoglio sul quale si potrebbe arenare tutto il progetto...se proprio non riuscissi a recuperarle (entro massimo venerdì....martedì mi vanno in vacanza gli attori) mi vedrò costretto a modificare una storyboard scritta apposta per un tamarro che spara con due Uzi.

Ma quanto me la tiro? Ma quanto me la bulleggio? Yo!

sabato, luglio 23, 2005
iFlea 

visto che non ho voglia di scrivere (e neanche di guardare film) vi invito a vedere questa pubblicità di un prodotto che sicuramente farà la gioia degli apple-fan. iFlea, questo è il nome del dispositivo che manderà sicuramente in pensione iPod e compagnia bella.

Download

domenica, luglio 17, 2005
Conversation Widdah Murda - Infamous - 2005 

Dopo qualche mese di inattività (i più fedeli ricorderanno Suture) torno ad una produzione dalle alte ambizioni culturali e pretese artistiche.

Beh non sono ancora tanto borioso da fare un post su un mio video quindi guardatelo e fatemi sapere voi che ne pensate.
Se almeno vi fate una risata per me il lavoro è riuscito.
L'audio è una merda ma è (in parte) voluto e non vi preoccupate se non capite una sega.

Via Http (va lentissimo ma è il meglio che ho trovato.)
Via eD2k (edonkey/emule)
Via YouSendIT.


Devi Farmelo sapere!!

Fai cacare il cazzo
E' brutto
?
meglio suture
meglio DI suture
Buhaahahaha
ROTFL
Ti produco la tua nuova merda cazzo!

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venerdì, luglio 15, 2005
La Terra Dei Morti Viventi - George A. Romero - 2005 

land of the dead
I Vivi sono ormai asserragliati in una città fortezza, dove i ricchi se ne vivono tranquilli nella loro torre e lasciano i poveri nelle baraccopoli, fuori gli zombi. I quali prendono coscienza, imparano a gestirsi e lanciano l'attacco alla fortezza. Alla fine poveri e zombi vanno verso il sol dell'avvenire.

-E' un film antagonista, è un film che non ha paura di dire anche le tesi più scomode e meno popolari, che lo fa in modo diretto e senza lungaggini, senza intellettualismi e sopratutto senza mettere in secondo piano gli zombi (e tutto ciò che ne conseque)... ma intreccia con grande capacità le vicende con il messaggio che vuole dare.

-Gli Zombi sono realistici, supportati sia da un grande make up (non mi ha convinto solo la faccia striata dello spartaco/klingon), sia dalla direzione magistrale di Romero, che anche nelle scene più dense di popolo riserva ad ogni nonmorto re-azioni individuali e non li lascia mai diventare grotteschi o autoparodici, anzi, hanno una dignità e dei sentimenti (non vi preoccupate: continuano a zoppicare, a squartare e a masticare carne umana...e lo fanno sulla pelle dei ricchi).

-Romero poi ci fa prendere anche qualche scossone, con attacchi a sorpresa più che con paura claustrofobica, ci fa vedere qualche immagine dall'indubbio valore (i non morti che banchettano vicino alle recinsioni, le visioni satellitari dei puntini neri e quando i redivivi emergono dalle acque...e ci metterei anche quella molto Doom 3 della stanza al buio, con gli zombi che mangiano e i tipi con torcia e pistole). Non c'è un attimo di tregua e anche nelle scene di relax non c'è abbassamento dell'attenzione, lo scontro è sempre ben palpabile, tantè che arrivati alla fine ci si sente buttati fuori a calci dal cinema, perchè l'epilogo è talmente repentino e inaspettato (frettoloso) che non si chiede che di vederne ancora (e non sono nemmeno un aficionado nè di romero nè del genere).

-Appena ho visto quella befana con la voce da travestito di Asia Argento (che non perdo occasione per infamare) ho esclamato a voce alta "speriamo se la mangino presto", Il buon Andreadialcinemanonsimangia mi ha subito fatto notare che non sarebbe stato così, ma è per fortuna messa subito in secondo piano e la storia d'amore fra lei è il ganzo è appena accennata (si garbano ma non li vediamo in effusioni).
Il resto del cast e delle caratterizzazioni sono ottime, molto curata anche la scelta delle armi (ce n'è per tutti i gusti) e il grosso carro armato è fascinoso. Ma la vera star del film è il Samoano Grasso (Io non me la sentirei di chiamarlo grasso, ha problemi di peso, poveraccio che deve fare...è Samoano!).

Uso della CG al minimo possibile e un effetto molto retrò fatto con plastilina e passo 1.

giovedì, luglio 14, 2005
Garuda - Monthon Arayangkoon - 2004 

garuda
Durante dei lavori per la costruzione della metropolitana di Bangkok scoprono una specie di misterioso sarcofago. Ad indagare ci andranno due archeologhi, uno americano e una mezza Thai, ma siccome la cultura e il passato della nazione sono troppo importanti per essere messi in mano a gli stranieri, una squadra speciale chiamata "gli uccisori di dei" (o qualcosa di simile) li affianca. Poi finalmente scoperchiano il vaso di pandora e l'uccellone maledetto inizia a mietere vittime.

Primo lavoro completamente in digitale e con importanza centrale per l'immagine sintetica (il mostro è interamente e sempre ricostruito al computer) della cinematografia Thailandese, andato benino in patria è arrivato anche nei videonoleggi di casa nostra.
Film misero, sceneggiato a caso, con una gran dose di cattivo gusto, senza nessi fra una sequenza e un'altra, con degli attori (sopratutto l'occidentale e la protagonista, una bella quanto incapace copia mezzotailandese di Jessica Alba) sotto la soglia della decenza e la noia che dilaga per buona parte del film.
Non si capisce poi perchè i distributori italiani abbiano deciso di importare un film dalle smaccate tendenze nazionaliste e antioccidentali (infatti non soltanto la storia, ma anche le superstizioni sono materia troppo importante per farla contaminare da quegli stupracultura dagli occhi a palla) che sono continuamente sbandierate durante il corso del film (forse per riempire il vuoto, forse perchè i Thailandesi ci stanno dentro così), ma come fare a sapere cosa passa per la testa dei distributori?
Inzomma fra scene riprese, citate e scopiazzate (oltre a Godzilla anche Alien e King Kong) e dei passaggi narrativi che fanno ridere da quanto sono forzati e arbitrari, non troverete di certo un buon film, ma è fatto che la squadra speciale è composta da gente cool, che spara poco, ma smargiassano tutti come pochi per finire poi fra gli artigli del mostro (su tutte il soldato che sfida il Garuda con un pugnale in bullet time).
La regia ci prova in tutti i modi a enfatizzare, a mitizzare e a darci il senso dell'eroicità delle azioni dei personaggi, ma diciamo che si rimane al livello delle intenzioni...ma cmq si lascia sempre guardare, non sarà raffinata, a volte abborracciata.. ma non è nemmeno da buttare.
E poi veniamo al mostro, a livello grafico riesce a convincere, delle volte anche a piacere, ma lo stacco fra immagine e immagine sintetica è troppo grande, ci si strania e l'effetto svanisce, ma considerando che è la prima prova [dalle nostre parti nemmeno si pensa a fare un lavoro simile] che le animazioni sono di buon livello e che tutto sommato un po' di gente la si vede morire (anche se il mostro inizia a smazzulare troppo tardi e senza una volontà precisa), non è poi un disastro totale.
Il doppiaggio è ovviamente improponibile, ma almeno qui non disturba.

Potete farne sicuramente a meno.
Ma se avete voglia di un pomeriggio con amici chiassosi e beoni ci può anche stare, ma non soffermatevi troppo sul film.

martedì, luglio 12, 2005
Vital - Shinya Tsukamoto - 2004 

vital
No,decisamente no, come può Tsukamoto farci un film così uggioso... brutto non è la parola giusta, ma è assolutamente innocuo; e noi vogliamo rimanere molto perturbati... capisco anche che uno abbandoni l'avanguardismo (a me Snake of June era piaciuto molto), ma abbandonare la materia, la carne...no! Tsukamoto mette i fantasmi, il (non)ricordo e altre evanescenze, su dei corpi eterei ad osservare il cadavere, carnale e morboso del suo vecchio cinema.
No allora, decisamente no, è blando e poco interessante, riesce ad essere alquanto fastidioso nelle scene di danza (per fortuna lì il montaggio almeno diverte) ma è davvero triste vedere uno Tsukamoto così fiacco e poco ispirato, artificioso, che riesce a smuovere solo quando si mette a lavorare sul cadavare, sulle interiora (anche disegnate o di gomma) e a muovere la mdp come un invasato, ma purtroppo lo fa per pochissimo tempo, frammenti di lontani ricordi.
E' presto per affermare che anche Tsukamoto si è rincoglionito assestandosi su di una produzione dall'ottima realizzazione tecnica, da una mano riconoscibile, da un passato battagliero e da un presente indolore? è presto...speriamo.
Ancora Blu e Arancioni, entrambi belli grassi, da vedere parrebbe anche molto affascinante, i tagli e le luci sono sempre meticolosamente curati, però nonostante abbia provato a farmelo piacere in tutte le maniere....beh..è difficile arrampicarsi sugli specchi, sto film l'ho rigettato.

No no no.. non ce lo dovevi fareeee

domenica, luglio 10, 2005
Dance of the Drunk Mantis - Woo-ping Yuen - 1979 

Mr Simpatia aka TBFKAOD mi ha fatto una divertentissima parodia (almeno così mi è sembrata). Ho gradito grandemente la cosa (sono stato anche quello ad aprire la rubrica..ne vado fiero) e per ringraziare delle risate che mi sono fatto addosso rilancio facendo un bel post su di un bel film di Kung-fu. Enjoy Yourself.
immagine
Terza parte della trilogia composta da Snake in the Eagle's Shadow e Drunken Master, Woo-ping Yuen torna a raccontarci le avventure del maestro ubriaco, il cast è il solito, meno Jackie Chan, assenza pesante, il sostituto (un fratello del regista) non se la cava affatto male a wushu, ma manca di carisma; il resto del cast è di altissimo livello, il cattivo è un clone di Pai Mei, interpretato da Jang Lee Hwang che è maestro dello stile degli ubriachi del nord e vuole uccidere il maestro ubriaco che è esperto dello stile del sud. [angolo del gossip: sembra che Jang Lee Hwang durante uno spettacolo in vietnam abbia ammazzato con un calcio alla testa un maestro di coltelli che lo aveva sfidato].
Anche il livello della commedia è ottimo --sebbene manchi la Star-- e si distribuisce una buona dose di facezie su tutti i personaggi e su tutti i combattimenti, anche se con lo scorrere dei minuti la comicità inizia a scemare: i pugni in faccia si fanno più pesanti e le coreografie più serie ed eleganti.
Solo una manciata di minuti di non kung fu nel il film:il resto è tutto confronti/allenamenti/scontri sostenuti dall'inventiva fuor dal comune del regista/coreografo (ma da altre parti anche attore e stunt) che è capace di mettere lo stile della gallina e dell'anatra di fare un check-up medico durante un combattimento, di far combattere gente da dentro una bara, di mischiare la mantide con l'ubriaco, fondere la commedia familiare al kung fu (la moglie dell'ubriacone è costretta a picchiare i creditori del marito e poi picchia anche lui e lo costringe ad insegnargli il kung fu al figlio adottivo di lei).
Il ritmo è altissimo e non c'è un attimo di tregua, e se dal punto di vista visivo non gli si può rinfacciare niente, forse avremmo preferito vedere il cattivo usare di più le sue micidiali rubber legs.
Non capisco perchè il combattimento finale si svogle spesso in esterna, in ambientazione bucolica, non capisco perchè ma mi piace molto.
Purtroppo la colonna sonora e soprattutto gli effetti audio di commento sono altamente fastidiosi.
Manca una scena indimenticabile, ma ci sono un sacco di botte.

Direi solo per appassionati, troveranno carne grassa per i loro denti.

Ho scritto anche su questo.

Tra le altre cose oggi ho scoperto grazie a Cineblog.it che Woo-Ping dirigerà un remake di biancaneve e i sette nani, dove i nani sono monaci shaolin e lei un'esperta di arti marziali...chi ha scritto il post pensa ad una stupidata, noi invece (come direbbe gokachu) crediamo fermamente in quel progetto, lo attendiamo ardentemente, fiduciosi.
Ah, a proposito di illustri uomini di cinema di kung fu, qui aspettiamo anche il Seven Swords di Tsui Hark, dove il poco conosciuto in occidente [ingiustamente] Chia-Liang Liu tornerà al ruolo di attore e di coreografo, speriamo bene, anche qui siamo fiduciosi, per Chia-Liang, meno per Tsui.

sabato, luglio 09, 2005
Carmen - Carlos Saura - 1983 

carmen
Una rivisitazione della Carmen di Bizet. Un famoso ballerino spagnolo di flamenco sta allestendo la stessa, e sta cercando la sua Carmen. Una volta trovata la ragazza, finirà per innamorarsene, la vita dei personaggi e l'opera di Bizet si mescolano nel film, traslandosi l'una nell'altra (un po' come accadeva in occhi di serpente), ma il pregio del film è proprio quello di portare avanti la Carmen (l'opera) sia con i fatti che accadono ai personaggi, sia con le prove dell'opera.
Ed è sul palco/parquet dove l'occhio meccanico si sofferma di più: la melo-drammatizzazione, la caratterizzazione dei personaggi non è affidata tanto alle azioni/dialoghi, nè alla mdp (che si mantiene neutra e distante, con una fotografia panlucente) ma è con il flamenco che la storia va avanti: nel provare i passi e le scene, nel flirtare, nel contrapporsi....si genera interesse e tensione anche in chi del flamenco non glie ne può fregare una sega (come a me).
Forte è la spagnolità di questa pellicola, l'amore per la danza (non è un musical, nè un film sulla danza) è evidente in ogni fotogramma, ma non c'è mai uno sguardo turistico sul ballo, nè compiaciuto (nel quale probabilmente sarebbe caduto qualsiasi regista extraiberico). La Danza è strumento per portare nel film tutta la Passione che l'opera porta con se, parlerei quindi di alta qualità dell'adattamento.
Non avrei mai pensato mi potesse piacere un film del genere, pensavo di annoiarmi a morte a guardarlo, invece è andata in tutt'altro modo...forse perchè il modo di rappresentare le passioni con la danza mi è sembrato molto vicino a quello di Chia-Liang Liu con li kung fu... o forse semplicemente perchè questo è un buon film.
Check this out!



Johannes

venerdì, luglio 08, 2005

ossessione

mercoledì, luglio 06, 2005
Beyond Hypothermia - Patrick Leung - 1996 

mano
Un killer femmina senza passato, e con la temperatura corporea molto bassa (non si sa perchè e nel film non serve a niente...non dovrei nemmeno raccontarvelo), si è stancata della sua vita fatta solamente di omicidi, decide così di trovarsi un ragazzo, ma il suo lavoro l'ha portata a far secco un boss di una triade, i cui membri cerceranno vendetta su di lei e sul suo ganzo.

Il regista è stato assistente di Woo, ma per nostra sfortuna le influenze del maestro sono riscontrabili più sul versante del melò che su quello dell'azione. Non che di azione ce ne sia poca, anzi, sparatorie, appostamenti, uccisioni a sangue freddo (è il titolo dell'edizione italiana...che fa risaltare ancorpiù la pochezza dei dialoghi..che però hanno l'accortezza di essere brevi e diretti) , buste piene di soldi e scambio di armi.
Sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un lavoro potente e più di una volta il film riesce ad esserlo. Nemmeno il melò (qui baggiano e riempitivo) o la sceneggiatura (vuota, di idee) mi sono parsi come i punti limitanti della pellicola, è stata invece la regia delle sparatorie a lasciarmi alquanto freddo (magari era anche voluto, visto il titolo). Leung è senza dubbio capace, buona gestione della suspance (le scene degli omicidi meritano) e gustabili movimenti di macchina; ma quando si arriva alle sparatorie vere e proprie, quando il piombo fischia tutto intorno ai personaggi, il regista preferisce la staticità e la frammentazione, non riuscendo IMHO a raggiungere uno stile adeguatamente personale e rimanendo a parsec dalle sinfonie barocche di Woo e dalle geometrie implacabili di To (questa è una produzione Milkyway).
Ma nonostante le mie perplessità e la sua regia, il finale -- con una gran profusione di pallottole, di sangue, di gente investita dalle auto (a mi sono ricordato che volevo dire che c'è un'inseguimento nel traffico niente male...) e di morti ammazzati -- non poteva lasciarmi indifferente.

Si? No?.... ma anche si dai.

martedì, luglio 05, 2005
L'eternità e un giorno - Theo Angelopoulos - 1998 

eternity and a day
Non amo molto il cinema d'autore/intellettuale, ma ci sono diverse eccezioni, una di queste, e forse anche una delle più contraddittorie, è Angelopoulos, di cui per altro ho visto pochissimo.

La sua mdp è lenta, sempre a distanza dal volto dei personaggi, ci racconta una storia straniando gli attori. Il pianosequenza è ripulito da ogni possibile escrescenza barocca, diventa il flusso di coscienza della mdp, e acquista valenze sintattiche originali (uniche?) quali i molteplici salti fra piani temporali, immagini poetiche, del ricordo, della cruda realtà, anche la funzione espressiva/significante ne risulta quindi ampliamente investita.
Difficile da seguire, fra l'incedere lento e svogliato, accumula una serie di simboli e allegorie che nello svolgersi dei viaggi (quello fisico, quello del ricordo, quello della vita) andranno a costruire il messaggio del film, a significare, a farci prendere posizione critica su quello che vediamo, magari non subito, significherà per quello che si è già visto o si ha ancora da vedere.
Un Poeta che ricerca parole nuove, che ricorda e rimpiange il rapporto con sua moglie, trascurata per le parole, gli fa da guida Pascoli, tornato a Zante, straniero in patria, senza nemmeno conoscere la sua lingua, compra parole per scrivere la sua opera, e un bambino Albanese clandestino in Grecia, che ha visto gli orrori, che ha paura, ma è pronto per il suo viaggio, e insegnerà al poeta ad accettare il suo (la fine) senza la possibilità di un back-up.
La Storia non si vede, ma incombe, è sempre presente, è il motore del dramma (gli umani sono vittime della storia e chi spera/riflette in un Domani è doppiamente sofferente, anzi non riesce proprio a vivere) e bersaglio del film.
Cosceneggiato da Tonino Guerra, ha vinto la palma d'oro a Cannes nel '98...una lividissima fotografia e un tema musicale struggente.

Mr Angelopoulos quanto dura un pianosequenza?
L'eternità e un giorno.

MurdaTown
 

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