Si Documenta e si sostiene la tesi, facendola emergere alternando quello che Bush sembra pensare e i rapporti che ha con le varie lobby ad accuse pesanti che gli vengono mosse da persone credibili e per la maggior parte conservatori (membri dei servizi segreti, ex politici sotto Regan o Bush padre, intellettuali....ecc ecc).
Dopo la visione di questo documentario francese ci sono un paio di cose che Mister Moore mi dovrebbe spiegare:
Come mai non ha parlato dei soldi che Nonno banchiere Bush (il padre di Bush padre) prendeva dai nazisti, e utilizzava anche manodopera dei campi di lavoro in polonia per le sue fabbriche.
Perchè si concentra solo sulla pista Saudita, evitando di spiegare i rapporti che legano Bush e i suoi burattinai alle lobby sioniste e alla destra ultracristiana, la mafia italiana...
Perchè non ha il coraggio di dire quello che ha detto in questo documentario Robert Steel (CIA)"per le multinazionali l'etica non esiste, verrebbero a patti col diavlo pur di arricchirsi" e ancora "sono una piccola e ben organizzata mafia che si è approfittta del sistema pubblico"(riferito allo staff di Bush).
A livello estetico niente di lontanamente paragonabile al lavoro di Moore, ma se l'intento è documentare ci si dovrebbe concentrare principalmente sul contenuto, lasciando la ricerca estetica in secondo piano e soprattutto bandendo il melodramma..
In questo documentario troverete solo interviste e orazioni.
Chi accusa e chi cerca di nascondere la verità.
Una tesi c'è ed è ben visibile, ma emerge fra intervista e intervista, non c'è niente che si vuole imporre mezzo retorica come ha fatto Moore.
Da non perdere.