
Non ho capito bene perchè, ma c'è un'associazione malvagia di fratelli gemelli rubano una pietra antichissima, con la quale vogliono ricattare una mammaproprietaria di casa a concedere loro la dimora in cambio della pietra, che si dice potrebbe salvare la sua sorellina, happy, malata di cancro.
Poi ci sono invece i fratelli gemelli buoni, che non fanno parte dell'associazione dei cattivi, se ne sono in qualche modo staccati, e questi buoni sono Jacky Wu, Samo Hung e Yuen Wah (è della famiglia Yuen, se questo non vi dice ancora nulla sappiate che era, come Samo Hung, una delle sette piccole fortune e che il primo film in cui compare è questo in veste di stand in).
Jacky Wu è l'unico in grado di competere con Tony Jaa, e mi stupisco del fatto che l'industria di HK lo sottoutilizzi, in questo film fa il bravo ragazzo che usa il kung fu per i buoni propositi, francamente lo preferivamo a fare i tricks con il coltello a farfalla e la faccia cattivissima in SPL.
Samo Hung è un vecchio ciccione, inutile che provi a fare le sequenze di combattimento sopra il tetto di un treno, è troppo vecchio, c'è un tempo nella carriera di un artista marziale da cinema in cui bisognerebbe interpretare il maestro, beh, per Samo "fatty" Hung è giunto questo momento, vederlo combattere in accellerato perchè sennò non tiene il passo degli altri attori è triste, molto triste. Yuen Wah è un vero artista marziale, sembra un ragazzino.
Poi ci sono le Twins, di cui abbiamo già parlato, e che sono probabilmente l'unico motivo per il quale ci si è inventati tutta la storia assurda sui gemelli. Loro qui recitano un po' più (ma giusto un poco) mature di quanto non si veda di solito, un pochino combattono tra di loro anche, più che altro saltano coi cavi.
Alla regia l'esordiente To-hoi Kong, ed è molto probabile che non sentirete parlare di lui, niente di irrimediabilmente brutto o girato male (tranne i freeze frame sui primi piani dei cattivi) e anche l'azione per quanto possibile non viene frammentata, ma siamo comunque nel territorio dell'action alla Jackie Chan (fin dalla prima sequenza, che riprende paro-paro l'incipit di Drunken Master II, continuando poi in una serie di citazioni e citazioncine dai vetri rotti ai combattimenti sospesi sui centri commericali).
Non fa particolarmente ridere, per i primi 40 minuti non succede assolutamente nulla (tranne la prima sequenza d'azione) e più volte annoia, ma Jackie Wu è pur sempre Jackie Wu e le Twins sono pur sempre le Twins (e mi costa molto dirlo ma qui molto meglio la Gillian Chung) e qualche calcio rotantevolante dato bene è sempre un bel calcio volanterotante dato bene, that's it.
C'è però stata una sequenza davvero spassosa, quando i due poliziotti vanno a fare le indagini nel centro commerciale e sono accerchiati da commercianti immigrati da ogni parte che tentano di spiegargli come sono andate le cose dando luogo a facili, ma divertenti, siparietti del l'equivoco, oltre al fatto che credo sia la prima volta che vedo degli immigrati africani in un film di Hong Kong.