
Tomas Milian vuole il cash. Decide di rapire la figlia di un padrone, prendere i soldi del riscatto, uccidere la ragazza e fare il signore. Ma le cose non vanno come previsto, Henry Silva gli sta alle costole, ma siccome lo Stato non è forte l'ispettore dovrà fare giustizia da solo.
Violento.
Un Tomas Milian non ancora trucido/gobbo, sembra un tony montana, ma meno sobrio e provincialissimo; la parte è recitata male, ma proprio grazie alle incertezze e alle esagerazioni dell'interpretazione il personaggio acquista credibilità.
Lui è' un cacasotto (come lo definisce il boss) che ammazza per paura e per insicurezza, senza alcun briciolo di rimorso, esitazione, svago.
Henry Silva è un'incantevole faccia di merluzzo; il suo personaggio è quello del solito poliziotto fascistoide frustrato.
Milian raffigura le contraddizioni e Henry le Reazioni, francamente non sono poi così sicuro che il film stia dalla parte dell'ispettore (alla fine il suo è l'unico omicidio in cui si sente il peso della morte, e Silva è inquadrato in modo piuttosto minaccioso, molto più di Milian con il mitra che uccideva a sangue freddo tutto il film).
La storia va avanti senza tregua e senza perdere un colpo fra efferati fatti di sangue e prese per il culo (che non cadono nella caricatura) di tomasmilian a le madama; la regia si mantiene distante dalle vicende, anche in modo piatto, ma crea una bella dose di tensione e la violenza irrazionale e gratuita basta a sostenere la visione.
Che te lo dico a fare : la scena nella villa, dove Tomas costringe un ingegnere (se non sbaglio..o forse ragioniere..boh..ma è poi cosi importante?) a fargli un succhione, poi appende tutti al lampadario e spara raffiche di mitra...
Che cosa voleva? voleva tutto!
E' diventato il mio poliziottesco preferito.