
Vedendo il film, dove spicca la recitazione di Mastroianni (che infonde al personaggio una singolare aura comica) e dalla sceneggiatura perfetta, che non annoia mai, diverte e procede senza perdersi in lungaggini o psicologismi di alcun tipo (per la quale gli scenegiatori vinsero anche l'Oscar).
Il film è uno sguardo grottesco e umoristico su dei drammi sociali molto frequenti, sembra quasi impossibile che all'epoca fosse una “norma� uccidere figlie, mogli e parenti vari per ristabilire l'onore della famiglia. Le umiliazioni, l'emarginazione che il barone “patisce�, dopo che è stato tradito dalla moglie esprime come il delitto d'onore avesse anche una funzione pubblica, uccidere la moglie adultera è un “dovere� verso la comunità .
Non possiamo che sorridere (amaramente) di fronte ai progetti e ai raggiri che il barone trama nei confronti della moglie (progetti e raggiri squisitamente diretti da Germi, che mette ulteriormente in ridicolo il suo protagonista facendoci ascoltare i suoi pensieri mentre ce lo mostra nella bassezza delle sue azioni), ma se oggi può apparire come una storia al limite del surreale, quando questo film uscì nelle sale il tema era di attualità ; stupisce come un argomento talmente melodrammatico di sua natura sia stato trattato in modo così semplice e diretto, ironico e impertinente, mantenendo però una forte e aperta denuncia contro le tradizioni e usanze inumane spalleggiate dalla legge.
C'è anche un giovane Buzzanca divertentissimo nella parte di un ragazzo che prova a giustificarsi (perchè viene puntualmente sgamato) degli atti “impuri� che compie con la sua fidanzata....
Un capolavoro della commedia italiana...