
Lo avevo deciso, e così ho fatto, dei Masters Of Horror ho visto solo l'episodio di Miike. Che è quello di cui mi accingo a parlare.
Prima di tutto vorrei cacciare qualsiasi ombra sull'oggetto, che nella modesta opinione di chi è qui a scrivervi, è una gran figata.
Si potrà imputare al lavoro, e anche a ragione forse, una certa tendenza manierista, da rintracciarsi più che altro nella rappresentazione della violenza (ma in fin dei conti è quello che gli ottusi occidentali dagli occhi a palla si aspettano da lui e lui gli da più di quanto gli ottusi occidentali, con i loro grandi occhi a palla, possano guardare) che, anche se portata nella scena della tortura a livelli veramente estremi non riesce a turbare come la tortura di Audition (o a divertire come quella in Ichi), personalmente ho patito durante l'aborto e i feti gettati a fiume, perchè qui Miike rimane distante e non punta solamente a schifare; insomma la rappressentazione del truce si fa meno gratuita e l'orrore nella visione aumenta.
Poi c'è la bella forma, i famosi interni di Miike: che qui sembrano farsi più fissi e unipuntuali, una fotografia calda e chiaroscurale, una narrazione che procede per racconti menzogneri, una verità che è meglio non sapere, è vero, siamo ancora a limite del vuoto manierismo, ma si sente che Miike si è divertito come una giovenca e se vi piace Miike vi divertirete certamente anche voi.
Eppoi c'è la manina, coi dentini e gli occhietti, che potrebbe essere tranquillamente essere stata ideata dagli Elio e le storie tese, che parla, che ha dei poteri più o meno misteriosi e demonici e che è una bella pezzettina di merda.
Credo di essere l'unico ad aver apprezzato Billy Drago (lo yankee) non tanto per la recitazione, quanto perchè sembra davvero un uomo ottocentesco (c'è chi ha detto assomigli a scrooge).