
Se vi piace sentire parlare romanesco, vedere dei truzzi che si offendono e vi interessa la banda della magliana potete anche guardarlo, altrimenti non mi sentirei di consigliarvelo.

Non che siamo di fronte ad un brutto film, tutt'altro, sopratutto nei risvolti melodrammatici il film funziona, un po' troppo strappalacrime ma funziona, le arti marziali ce ne sono pochine, molto più spazio è dato ai trucchi cinematografici, che seppur realizzati in modo perfetto hanno ben poco di interessante da offrire, sopratutto quando a fare l'action director c'era un diciottenne (e non era nemmeno il suo primo film da action director) Samo Hung.
Solo per appassionati del genere, oltretutto si sente già pesantemente che siamo sul viale del tramonto del wuxia, ma se siete appassionati merita.
C'è poi Ching Ping (che oltre a essere bona e avere il nome più bello del mondo) sembra di vedere recitare Charlene Choi, quasi le avesse fatto scuola, o lei se ne sia ispirata direttamente.

Un film praticamente costruito sul nulla, dove la stessa nonstoria (dei problemi amorosi appena accennati) viene ripetuta nella prima parte del film in un ospedale di campagna, nella seconda in uno di città, ribaltando la regia (Se prima inquadravo X nella seconda parte inquadro Y, se X stava a destra nella seconda parte starà a sinistra, ovviamente quando e se la scena è ripetuta): ho provato (anche questa volta)a cercare un significato, a capire il senso di quei dialoghi vuoti, minuti, di quelle inquadrature lunghe e ferme, che riempiono la visione di una normalità inquietante, estatica, nella quale ci si perde, ci si addormenta nella contemplazione della semplicità dell'umano. Questo regista è capace di fare delle carrellate lentissime, sui dei neon che si accendono, su dei corridoi vuoti e sono i neon e i corridoi vuoti più belli che l'umanità ricordi.
C'è poi il finale con tutta la gente che fa areobica su di una canzone allegra/demenziale che è veramente una delle cose più belle che abbia mai visto, da sempre.
Un grande film, un grandissimo film.