
Un killer femmina senza passato, e con la temperatura corporea molto bassa (non si sa perchè e nel film non serve a niente...non dovrei nemmeno raccontarvelo), si è stancata della sua vita fatta solamente di omicidi, decide così di trovarsi un ragazzo, ma il suo lavoro l'ha portata a far secco un boss di una triade, i cui membri cerceranno vendetta su di lei e sul suo ganzo.
Il regista è stato assistente di Woo, ma per nostra sfortuna le influenze del maestro sono riscontrabili più sul versante del melò che su quello dell'azione. Non che di azione ce ne sia poca, anzi, sparatorie, appostamenti, uccisioni a sangue freddo (è il titolo dell'edizione italiana...che fa risaltare ancorpiù la pochezza dei dialoghi..che però hanno l'accortezza di essere brevi e diretti) , buste piene di soldi e scambio di armi.
Sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un lavoro potente e più di una volta il film riesce ad esserlo. Nemmeno il melò (qui baggiano e riempitivo) o la sceneggiatura (vuota, di idee) mi sono parsi come i punti limitanti della pellicola, è stata invece la regia delle sparatorie a lasciarmi alquanto freddo (magari era anche voluto, visto il titolo). Leung è senza dubbio capace, buona gestione della suspance (le scene degli omicidi meritano) e gustabili movimenti di macchina; ma quando si arriva alle sparatorie vere e proprie, quando il piombo fischia tutto intorno ai personaggi, il regista preferisce la staticità e la frammentazione, non riuscendo IMHO a raggiungere uno stile adeguatamente personale e rimanendo a parsec dalle sinfonie barocche di Woo e dalle geometrie implacabili di To (questa è una produzione Milkyway).
Ma nonostante le mie perplessità e la sua regia, il finale -- con una gran profusione di pallottole, di sangue, di gente investita dalle auto (a mi sono ricordato che volevo dire che c'è un'inseguimento nel traffico niente male...) e di morti ammazzati -- non poteva lasciarmi indifferente.
Si? No?.... ma anche si dai.