
Quello che più mi sorprende, aldilà dei pregi e dei pochi nei del film, è la maestria con la quale si è saputo creare un ritmo incredibilmente sostenuto con una materia filmica pressochè lenta e statica, è vero che il film è scritto bene, ma solo un maestro come Cronenberg poteva riuscire in quell'impresa.
Però, tuttavia, sebbene non mi riesca di trovare una macchia contro la quale puntare il mio dito saccente sento che è un film che si dimentica, che difficilmente rimarrà ai posteri come i grandi film del regista canadese.
Malgrado dirigesse in modo più ghiozzo, le sue riflessioni (anche se tutte uguali) erano più profonde quando più esplicite e tutta questa eleganza e bellezza dei film di oggi sia solo in qualche modo superficiale e che la tanto decantata bellezza interiore, degli organi e delle viscere, qui sia un po' offuscata, messa in secondo piano, ricacciata dentro per mostrare l'esterno.
Non siamo pià dalle parti dell'hardcore che mostra l'interno dei corpi (se non altro a livello intellettivo) ma siamo ormai sul terreno del softcore (e già da almeno 3 film), sì sì, bravissimo e elegantissimo, ma non è quello per cui ti abbiamo acclamato: come una pornostar che faceva hardcore ed è passata al soft.