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lunedì, ottobre 29, 2007


domenica, ottobre 21, 2007
Superbitch 



Si può essere più bastardi dell'ispettore Cliff?

sabato, ottobre 20, 2007
Ratatouille - Brad Bird - 2007 


A metterlo a confronto con gli incredibili viene quasi da rattristarsi, e sia ben chiaro che questo è un ottimo film, che il top del lungometraggio d'animazione è sempre nelle mani della lampadina saltellante e che da qualsiasi parte lo si guardi questo ratatouille è un gran bel film, ma non ha quel qualcosa che lo renda memorabile, quel qualcosa capace di stupire e deliziare un critico stronzo e altezzoso come quello del film (o come me).
Tornando al confronto con gli incredibili (e il confronto non è casuale, visto che è diretto dalla stessa persona, sono due film ambiziosi perchè vogliono confrontarsi ad armi pare con la narrazione -di massa- tradizionale e perchè cars non l'ho visto) l'uno riusciva a centrare tutti i bersagli che ci si erano posti davanti, l'altro invece (questo ratto) arranca in più di un'occasione, sovente il ritmo va fuori tempo e cosa più importante, il livello di intrattenimento (come suggeriva JSA) il confronto è tutto a favore della famiglia di supereroi. Ma non sarebbe nemmeno questo il vero problema, il fatto grave è che con questo ratatouille siamo di fronte ad un film Disney vero e proprio (e non stiamo parlando della disneyità che ha fatto la storia del cinema, stiamo parlando della disneyità scaduta e mercantilozza), c'è la moraletta buona e innocua (vogliamo metterla con la sincera ma punzecchiante briosità della celebrazione della famiglia degli Incerdibili?), c'è un set di personaggi facilmente riconducibili a stereotipi (e che da li non si schiodano) e cosa ancor più grave il tutto è stato ripulito dalla "cattiveria" tipica dei primi film, in questo senso è un film fin troppo disneyiano.
Certo la direzione è magistrale, le scene di azione, con le varie fughe dei topi e la corsa nelle fogne all'inizio sono meglio delle cose "live action" (che ormai di live hanno si e no solo gli attori) che si vedono in giro, tanto che verrebbe da chiedersi perchè Brad Bird non provi a fare il grande salto, ma forse il film stesso ci invoglia a non considerarlo più come un grande salto, tutt'alpiù come due sponde di uno stesso fiume.
Dispiace però, per motivi di budget o altro, che la ricerca fotorealistica sugli umani sia stata messa da parte, se tutte le scenografie gli ambienti e la fisica risultano essere tutti molto credibili e dotati di un look and feel realistico così non è certamente per gli umani, che a onor del vero fanno uno poco schifo, la caricatura degli umani era accettabile agli inizi, 10 anni fa, adesso bisognerebbe provare ad attaccare anche l'ultimo baluardo; una rappresentazione dell'essere umano in quel modo è sulla difensiva, reazionaria, anche qui torniamo alla Disneyità, al non voler osare troppo.
Ma perchè sto scrivendo di un film che mi è piaciuto e che consiglierei a tutti come se stessi stendendo una stroncatura? Molto probabilmente perchè sono più divertenti da scrivere e da leggere, ma come Ego ci ricorda il mestiere del critico è anche quello di foraggiare le novità, e, pur con il rischio di rimanere antipatici come il personaggio più riuscit del film, in questo ratatouille di novità ne abbiamo viste pochine.

C'è però una sola gag, una sola, per la quale sono contento di aver pagato il prezzo del biglietto, quella gag (e i titoli di coda) valgono da sole tre-quattro film che consumiamo di solito, sto parlando del boccone -magdalene proustiana- che il critco Ego butta giù e che nel giro di pochi secondi, come la magdlene in sè, ci apre un'infinità di possibilità fra il passato di Ego e quello che è adesso. Nello spazio de "l'adesso" (l'adesso di balle spaziali) possiamo farci un gran viaggione sull'infanzia di Ego, sul perchè e il percome è diventato un critico culinario così antipatico e cogliamo anche l'alto valore letterario e cinematografico della gag/citazione colta. (anche se mi dispiace dirlo, in realtà non mi dispiace una sega, sembro essere stato l'unico in una sala di bambini moccolosi e genitori petulanti e noiosi ad averla capita). Una gag a quel modo vale da sola gli incredibili, ma tutto ratatouille certamente non vale gli incredibili.

E poi siamo sicuri che un filmetto senza troppe pretese (se non quella di stupire con la tecnica) pieno di gag divertenti e irriverenti valga meno di un film strutturato in modo solido e "classico" ? A parte l'ego dell'autore e recensioni discutibili che cosa fomenta questo più di quelli? Cosa è più stimolante per lo spettatore? Sinceramente, me lo sto domandando senza trovare risposta.

venerdì, ottobre 19, 2007
Resident Evil: Extinction - Paul W.S. Anderson - 2007 

Milla Jovovich mezza nuda uccide 'i zombi affettandoli con due kukri affilatissimi, era ovvio che volessi vedere questo film, anche perchè sono appassionato della serie (ma non dei videogiochi), ma è stata una cocente delusione.

Il problema del film, se si è interessati a vedere un film del genere, è che non succede una minchia per un'ora, e solo nell'ultima mezz'ora c'è quello che lo spettatore vuole vedere, e sfido chiunque a sostenere che chi paga il biglietto per vedersi RE3 voglia vedere una carovana di teenager sudici e antipatici piuttosto che Milla Jovovich che affetta tutti 'i zombi con furia ceca e combatte contro i cattivi della umbrella corp. Invece i produttori hanno pensato male di fare il mad max del 2007 e quindi via a un deserto con i disperati che cercano la salvezza, con la poca benzina e le armi anacronistiche (balestra, kukri), ma senza preoccuparsi di riempirlo in qualche modo questo deserto, va bene che chiedere una storia era troppo, ma nemmeno c'erano 'i zombi cazzo!
Tutta la prima parte è un coacervo di stereotipi e clichè di film di b-azione messi in serie alla rinfusa, c'è pure la capa della spedizione che ricorda Sarah Connor (bei tempi quelli).
Poi finalmente Milla Jovovich inizia a fare il suo mestiere, e noi ci divertiamo (finalmente) ma è troppo poco, ci siamo annoiati troppo a lungo e sopratutto si arriva al final boss troppo in fretta: di un esercito di zombi assedianti la bella Milla ne farà fuori si e no qualche decina, noi avremmo voluto che la nostra eroina si prendesse personalmente cura di ogni non morto che si vede nel film, ma così non è stato.

mercoledì, ottobre 17, 2007
Cosa avete fatto a Solange? - Massimo Dallamano - 1972 

Il mio rapper preferito è Metal Carter, chi mi conosce lo sa. Il suo ultimo disco, intitolandosi cosa avete fatto a metal carter mi ha messo la voglia di vedere anche la fonte di tale titolo.
Ed è così che ho scoperto Massimo Dallamano, che con una storia nemmeno troppo originale (magari per l'epoca lo era) riesce a costruire un film che pur non potendolo definire solido (la sceneggiatura lascia spesso dei punti interrogativi) riesce comunque a tenere incollati (in modo anche un po' morboso per la verità, e questo è un bene) allo schermo, volendo saperne di più dell'assassino e sopratutto di quelle zozzettine delle studentesse del collegio cattolico.
E si mischia un po' di erotismo (ma proprio all'acqua di rose, anche se un po' di pelo si vede) con lo slasher, l'investigazione al dramma morale. E se non fosse che la regia ci regala delle sequenze davvero notevoli come il bellissimo assassinio nella vasca da bagno (preceduto da una soggettiva con macchina a mano che fa rabbrividire pur nella sua semplicità) o la messa subito dopo il primo omicidio ci sarebbe da lamentarsi di un più generale piattume, ma la mano del regista è bella rotonda e piena di gusto; ci accompagna desiderosi di sapere cosa hanno fatto a Solange.
Ottimo Fabio"bellone" Testi che interpreta il professore italiano e piacione (se la fa con una studente poi ammazzata) nel collegio. Meno riuscia la svolta finale, dove viene rivelato l'assassino e dove sulle vicende, fino ad allora trattate in modo piuttosto neutro, si fa cadere una nemmeno troppo velata cappa di moralismo, in fin dei conti le amiche di Solange erano delle troiette e se lo sono meritato, sembra voler dire il film, tantè che l'unica che si compiange è la verginella che si opponeva alle altre amiche (ma che non disdegnava di farla annusare al prof).
Geniale però il modus operandi dell'assassino, pugnalare nella fica le sue vittime, più fallico di così!

Mi travesto da prete, giro in città con un machete (cit.)

martedì, ottobre 16, 2007
Cocaine Cowboys - Billy Corben - 2006 


Il traffico di cocaina nella Miami alla fine dei settanta e i primi anni ottanta, la Miami degli scarface tanto per intendersi.
E sono proprio i protagonisti di quel business a raccontarlo, un pilota d'aereo, un trafficante, un killer al soldo dei colombiani e vari rappresentati delle forze dell'ordine, che raccontano, ascesa e caduta, come Miami divenne il più grosso mercato per la cocaina, e di come la città si sia sviluppata da casa di riposo a cielo aperto in centro economico/turistico proprio grazie alla cocaina: dalle banche ai palazzinari, dai gioiellieri ai locali notturni, tutti vivevano direttamente o indirettamente grazie alla polvere.
La ricostruzione dei fatti non potendosi affidare più di tanto a filmati di repertorio viene fatta attraverso delle fotografie "animate" in digitale e l'effetto che ne risulta è convincente e notevolmente narrativo.
Poi si parla di gente che non sapeva (letteralmente) più dove mettere i soldi, e investiva, comprava, costruiva solo perchè non aveva più un posto dove stipare i contanti; si parla di gente fatta a pezzi con la motosega, di poliziotti che facevano la scorta ai carichi in arrivo, ai modi in cui la coca veniva importata negli usa e di come i narcos comunicassero fra loro. E poi la guerra fra bande, le sparatorie con gli m16 in pubblica piazza e l'entrata in scena dello stato che mette tutti in fuga verso la California.
Un altro punto a favore è la colonna sonora con i suonini sintetici d'epoca.

giovedì, ottobre 11, 2007
La passione di Cristo - Mel Gibson - 2004 

Dopo la visione di Apocalypto mi ero deciso a recuperare questa passione di Cristo, a cui non avevo rivolto il mio sguardo solo perchè ne parlavano malissimo tutti. Certo, la mamma mi ha insegnato fin da piccolo a pensare con la mia di testa e non affidarmi al giudizio degli altri, ma se più o meno tutti avevano massacrato la passione un motivo ci sarà pur stato, o no?
Beh, saltiamo i convenevoli, la storia della passione la sappiamo più o meno tutti (o comunque la si dovrebbe conoscere), e quindi mi chiedo, perchè ci fu a suo tempo tutta questa contrarietà? Non scordiamoci che il film ebbe anche un successo spaventoso, così caccoloso non poteva essere.
Infatti sfidatemi e ditemi che il film è girato male, perchè così non è. Certo all'occhio si concede poco, nel senso che lo sguardo è sempre corto e chiuso, si va poco aldilà (come visibile) dei personaggi che sono in azione, forse che si voleva nascondere un po' il fatto che Matera non è esattamente la galilea del 33dc, forse che Mel voleva rimanere vicino alla passione, ma pur non amando molto questa vicinanza ai soggetti non vi è traccia di sequenze girate in modo approssimativo o di patetismo da film televisvo catechistico (che brutta parola catechistico, chissà se esiste).
Anzi, Mel Gibson pur volendo far trasparire il senso del sacro e del religioso, a farci sentire la sofferenza umana del Dio con mezzucoli (sto parlando dei proiettori/luce divina, degli sguardi rivolti al cielo, delle mani che stringono terra e la lasciano cadere) riesce ad arrivare al punto senza i soliti bei discorsi sulla bontà e la sofferenza del Nazareno, e questo grazie alla maniacale (ok, Mel Gibson non batte proprio pari imho) esposizione del corpo di Cristo martoriato.
Ora non voglio star qui a pensare se sia voluto o meno (non me ne frega neanche nulla) ma è proprio grazie all'esibizione senza pudore che fa si che il film funzioni, che battute come "Dio mio perchè mi hai abbandonato" e " perdonali perchè non sanno quello che fanno" riescono a funzionare in un film senza sucitare il riso o l'imbarazzo, questo è senz'altro un grande successo e tutt'altro che facile da conseguire.
Si parlò anche molto a suo tempo dell'antisemitismo del film, non è colpa di Mel Gibson se Gesù lo hanno fatto crocefiggere gli ebrei, non vedo tutto questo scandalo. Oltretutto i soldati romani non sono da meno dei sacerdoti del tempio, anzi.

- Popolooo... chi volete libero? Gesù o Barabba?
E il popolo:
- Barabbaaaaa!
- Popoloooo... siete sicuri? Chi volete libero? Gesù o Barabba?
- Barabbaaaaaa!
- Ve lo chiedo per l'ultima volta! Chi volete libero? Gesù o Barabba?
- Barabbaaaaaaa!!!!
- E va bene... Barabba libero e Gesù stopper! Però se perdiamo col Gerusalemme io me ne lavo le mani!

E' vecchissima ma mi butta sempre via, durante la scena del film non riuscivo a non pensarci e ridere.

sabato, ottobre 06, 2007
Superbad - Greg Mottola - 2007 


Terribilmente divertente. Prima di iniziare a parlare di questa pellicola è bene sottolineare che si ride un botto, e si ride di continuo: dalle scurrili facilonerie sui cazzi le tette e la fica a della satira dal sottile al grossolano sui costumi degli adolescenti sfigati in cerca di passera. E non c'è un momento (che di solito è il secondo atto) dove il divertimento si affloscia lasciando trasparire la mancanza di idee; no! E' un continuo di gag e dialoghi veramente divertenti, dall'inizio alla fine, e già questo basterebbe a pagare il prezzo del biglietto o il noleggio del dvd.

Se accettiamo il fatto che tre belle figone si invaghiscano di tre nerd (ma quando mai) e che due poliziotti stiano al gioco con un ragazzo che ha il documento falso per comprare gli alcolici (per quanto la storia di frogel coi poliziotti sia quella che mi ha fatto più ridere) siamo portati in giro con i tre protagonisti che per procacciarsi un po' di fica e qualche bottiglia di liquore (per ottenere la prima) vengono risucchiati dal mondo degli adulti (chi in un festino fra gente instabile e cocaina, chi con due poliziotti che si vogliono sentire ancora giovani e scazzoni) e verrà sancito il loro abbandono dell'adolescenza, cresceranno e la vita inizia a prendere direzioni diverse per tutti. Paradossalmente è un dramma con molte batutte e molto divertimento più che una commedia.
In più è diretto in modo gagliardo e spumeggiante, ottimi gli attori, che sembrano davvero adolescenti (oh shit, il biondino e fogell sono classe 1988 e 1989) e davvero nerd (qui imdb non ce lo dice), belle le tope (anche quando fanno le ubriache) e con un ritmo davvero sostenuto.
E' un film che ci è piaciuto parecchio parecchio, che ci ha fatto ridere e non poco quando in realtà ero incazzato e con la testa da altre parti, ma c'è un piccolo neo che non mi va giù.
Non che io sia particolarmente incline a considerare i problemi femminili (la donna, la donna, la donna) quando mi metto a giudicare un film, però è altrettanto vero che in questo superbad ci ho trovato una tale misoginia da dare fastidio addirittura a me: non che mi lamenti del fatto che le ragazze sono rappresentate ne più ne meno come buchi da tappare (beh, questo è funzionale al film) quanto che l'incontro con la fica (oltre a sancire il passaggio all'età adulta, e qui nulla da ridire) sia anche (molto più che l'università; come viene limpidamente mostrato nel finale) il motivo per cui l'amicizia fra i due compagnoni è destinata a finire.

Comunque sia far aspettare 21 anni prima di far comprare da bere è un'idiozia.
Tra le altre cose non so se avete notato ma uno degli adesivi sul portatile sembra essere di questo bellissimo disco (anche io ascolto musica, yo)

lunedì, ottobre 01, 2007
Planet Terror - Robert Rodriguez - 2007 

Tutto quello che doveva essere grindhouse lo troviamo nel bellissimo film di Rodriguez, che, senza troppi complimenti surclassa quello di Tarantino per operazione filologica, nostalgia e divertimento.
Tarantino ha dimostrato che quando si mette a usare la macchina da presa è un regista indubbiamente superiore, ma il nostro messicano riesce a non prendersi troppo sul serio, e far rimanere il film dentro i binari del grindhouse e a farci godere di dose massiccia di divertimento.

Bello perchè tamarro, ostenta i suoi difetti, e li porta tutti in primo piano, dalla narrazione abborracciata, dai raccordi fatti volutamente a caso durante le esplosioni, dalle esplosioni che avvengano senza che ce ne sia la minima necessità o che vengano giustificate in qualche modo: ci sono e sono esplosioni: enjoy jumping actors. Per non parlare poi di una tipa che ha un m16 tutto moddato al posto di una gamba.
Gli zombi tutti gelatinosi/bubbonosi sono fantastici, sono fatti bene nel loro stile retrò-anni ottanta, la cosa sconcertante è che assomigliano davvero paurosamente alla foto del pene bubbonico del marine tornato dall'iraq, ma questa è un'altra storia.
La cura per l'effetto pellicola rovinata, con le rigature pressochè costanti, i colori decaduti, i salti di pellicola e le bruciature, è di livello maniacale e anche se non vi piace il film potreste stare tutto il tempo a guardare quello che avviene sulla pellicola.
Poi c'è Tarantino, che è grasso ed è un cane a recitare, ma fa ridere lo stesso, sopratutto quando prova a stuprare la protagonista mentre si sta squagliando come pizza margherita.
Bruce Willis è il meglio di tutti. Davvero, è il meglio di tutti, e lo dimostra nella scena che dice di aver ucciso Osama Bin Laden.
Ci sono poi delle inquadrature (e non mi tolgo dalla testa quella dove Marley Shelton si protegge con la mano dalla siringa del marito) che sono talmente belle, ma talmente belle che non ho proprio idea di come descriverle: sarà che hanno un inconfodibile gusto passatista (si va ben indietro rispetto agli anni 70) sarà che quando uno fa un quadro di quella potenza visiva (costruendolo come un brutto e banale quadro) è riuscito in un'impresa che in pochi avrebbero saputo sfruttare (nemmeno Tarantino).
Comunque, sarà il colore dei suoi capelli a contrasto con tutti colori della pellicola, sarà il suo stato di disperazione, ma tutti i più belli (e ironici) sono i piani su Marley Shelton.
C'è poi da dire che se uno si fa un film così e se lo dirige, scrive, fotografa, opera e musica ha tutto il mio rispetto per l'eternità.
Io mi sono fatto delle gran risate e di continuo per tutto il film, chiedetelo a Gozu e Rob.

MurdaTown
 

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