
Una narrazione ad incastro (si, ancora una volta) per un action movie a metà strada fra HongKong e Guy Ritchie.
Gli svariati e gli ormai più o meno macchiettizzati personaggi (dova l'amicizia delle due donne è in primo piano) si contendono (imbrogliandosi l'un l'altro) una borsa piena di soldi, si gravita attorno al mondo dei combattimenti fra cani (metafora degli ammazzamenti fra gli attori?), alla piccola estorsione, ai delinquenti di serie b.
Il montaggio è ciò che colpisce di più, veloce, ardito (senza però la goliardia di Ritchie); scandisce un ritmo vorticoso, tiene assieme (e in contemporanea) i mille piani narrativi, svela, ricostruisce e "colpisce di scena".
La regia è senza dubbio buona, degna di lode nelle numerose sequenze di combattimento corpo a corpo: feroci e interminabili (e si vede la passione del regista per Bruce Lee), ma manca forse di personalità (o almeno è questa l'impressione che ho avuto) o forse più semplicemente di freschezza.
Messi da parte questi dubbi rimane un lavoro solido, dove anche la storia, malgrado gli eccessi e le forzature (un tipo fa a mazzate, subendo grandemente, da praticamente metà film in poi), riesce anche a coinvolgere.
Il film poi scorre leggero e facile, utile per una decompressione...il ragazzo poi è giovane, e uno che va a presentare un film ad un festival in tuta da ginnastica ha tutto il mio rispetto.
Qualche caduta su alcune gag (non su altre) , la scazzottata finale fra il boss e la ragazza (dove lui la distrugge dai cazzotti) è riuscitissima: ignorante come la merda (come diceva mio nonno).