
C'è un agente di polizia che per imparare ad essere credibile come infiltrato viene spedito a scuola di recitazione, dove incontra Charlene Choi che vuole migliorare le sue qualità di attrice softporno.
Un film che mi permette di fantasticare su un ipotetica carriera da porno attrice di Charlene Choi è già più di quanto desiderassi vedere, ma le sorprese per questo film selezionato random (non sapevo nemmeno ci fosse l'attrice più sexy del mondo exaequo con Jessica Alba) si sono moltiplicate via via che il film scorreva.
Certo, non tutto funziona come dovrebbe, la narrazione procede un po' a singhiozzi e per sequenze autarchiche, il che rende il film seppur scorrevole un po' troppo frammentato e inoltre tutta la prima parte che si svolge principalmente nella scuola di recitazione sembra una versione cantonese di Saranno Famosi, con la sola piccola differenza che al posto di Maria De Filippi c'è Eric Tsang a insegnargli.
Ma la presenza di Tsang non è solitaria, fanno la loro comparsa nel film (in cammeo più o meno lunghi): Wilson Wip, Patrick Tam, Alan Mak, Anthony Wong, Ann Hui, Suet Lam e Fruit Chan...e ho come l'impressione di essermene perso qualcuno.
Subito leggendo i nomi e la trama si penserà ad una commedia divertente incentrata sulla recitazione e sull'autoriflessività. Nessuno sano di mente si sognerebbe di negarlo, ma a differenza che ne so di My name is fame (che consiglio vivamente di recuperare) dove mi sembrava che il discorso metalinguistico (anche se costruito meglio e di tutt'altro spessore) fosse fine a se stesso qui si prende spunto dal ruolo dell'attore per parlare delle persone, per parlare ad un pubblico giovane e magari suggerigli che il sogno di "saranno famosi" non è qualcosa a cui bisogna aspirare ma che per fare il poliziotto o per fare l'attore bisogna prima imparare a recitare (perchè è questa le tesi su cui si basa il film, citando una famosa frase di Shakespeare nei titoli di coda) nella vita reale, impegnarsi e migliorare costantemente la propria recitazione nella vita per quello di cui si ha bisogno, da fare l'attricetta porno, a fare il capo della polizia che deve dare l'annuncio di un agente morto in servizio.
Nonostante tutto ciò, che comunque è ad un livello piuttosto nascosto, il film è indubbiamente divertente, se poi conosciete un minimo di personaggi del cinema HongKongese lo sarà ancora di più, ma scene come quella del film porno "the lord of the drains", e ancor di più quella dove i due protagonisti provano quella scena in mezzo ad un refertorio, sono risate grasse che stimolano l'ilarità su più livelli, da quello basso e caciarone del paragone sessuale salendo su per giochi narrativi e caratterizzazione dei personaggi.
Charlene Choi sta diventando sempre più brava, piano piano sta perdendo quel tono recitativo da bambina viziata e sta trasformando (anche se ancora non ci riesce perfettamente) le sue parti da caratteri a personaggi. Grossa sorpresa invece Sui-man Chim, che non conoscevo e che riesce da una recitazione costantemente (per ragioni di sceneggiatura) sopra le righe (che brutta espressione, l'inglese overacting centra nettamente di più il punto) a tirare fuori un personaggio dai tratti emozionali veri.
Se siete orientofili è da mettere in wishlist.