
Dei ragazzi vengono addestrati fin da bambini per diventare degli assassini. Dovranno eliminare i signorotti nemici del potere centrale e riportare la pace in Giappone. La più promettente è Azumi.
Finito il loro addestramento, prima di iniziare la loro missione, vengono costretti dal loro maestro a duellare a morte contro i loro compagni..perchè nella vita di un assassino non c'è posto per amicizia, sentimenti e altre amenità.
Azumi è un film violentissimo. Rinunciando alla forma standar del combattimento di katana cinematografico, qui le spade non si scontrano, ma al primo o al secondo affondo uccidono. Ne consegue che la portata coreografica del singolo duello venga ridotta e viene dilatato smisuratamente il numero di uccisioni; la morte accompagna costantemente noi e i personaggi, in un viaggio al quale non ci si può sottrarre e che terminerà nell'unico modo possibile...la tomba per tutti? no, si salvano giusto i personaggi per il sequel...
E se li loro è un percorso eroico, la loro immagine viene offuscata dall'atmosfera di inevitabile oppressione e di irreparabile perdita che si respira per tutto il film. E non è lo scontro fra le varie fazioni a usare la violenza e portare la morte, è proprio il potere in sè ad essere velatamente sotto tiro.
Non a caso l'unico personaggio che prova piacere (nel portare/guardare/ricevere la morte) è il samurai sadico/narcisista, avvolto in uno chickettosissimo kimono bianco, con una rosa in una mano e la katana nell'altra, ascendenze manga ben raffigurate, grottesco certo, ma non è una macchietta.

E contro di lui che ci sarà l'unico vero duello (ed è quello finale) del film, sorretto da un'uso massiccio del digitale e che staccandosi dal resto dei combattimenti per durata e portata visiva, rende tutta la ieraticità e maestosità che uno scontro decisivo dovrebbe avere.
Il digitale è usato in modo pesante è irrealistico, per evitare di appiattire il film in una serie di uccisioni senza fine, così ci si aggrazzia anche un pubblico più vasto....e poi non si arriva mai agli eccessi di lirismo simildannunziano di Yimou....In questo film ho apprezzato particolarmente i ralenti digitalizzati truzzissimi dei nija che stanno cadendo.