
Lino Banfi fa la macchietta in una serie di siparietti comici.
Niente storia, la regia si limita a mostrare (il che è anche un pregio del film) la stupidità(italianità) esacerbata.
Questa commedia poggia (quasi esclusivamente) sulle precarie basi del doppio senso e dell'equivoco; e noi si va con Lino Banfi alla ricerca di un posto di lavoro (preferibilmente grazie ad una raccomandazione su scudo crociato) nell'italietta uscita dagli anni di piombo.
Alla fine il regista è pur sempre quello di Fantozzi, e l'occhio cinico col quale ritrae il forzista/crociato medio va anche a far satira sui nuovi (per l'epoca) (a)tipi di lavoro, sull'informatizzazione ecc ecc (il neoliberismo che è giunto fino per farla breve); tutto ciò nella sequenza dove il padrone richiede a Banfi con grande cortesia e straniante dileggio di compiere una gran quantità di operazioni distinte, sconnesse, semplicissime, assolutamente insensate. (è forse anche l'episodio meno divertente del film, colpa probabilmente di poca originalità nella resa e di una carenza attoriale).
Divertentissimo IMHO l'episodio dove Banfi scambia uno studio dentistico per una casa d'appuntamenti (iniziando un dialogo memorabile con Gigi Reder [...ehm...Filini di fantozzi ] giocato tutto sul doppio senso dente/membro otturazione/penetrazione), la canzone che LinoBanfi canta in itagnolo (sembravo io all'esame di spagnolo) vestito da ballerino di flamenco è esilarante; altre cose sono più datate, ma nel complesso fa ancora parecchio ridere...
Il film si apre sui cartelli "Marlon Brando" "Bo Derek" "John Travolta" -__-
...quando uno è scemo è scemo pure nel perù.