Un gruppo paramilitare eversivo, la OAS, ritenendo inaccettabile l'indipendenza concessa all'Algeria, ingaggia un Killer che si fa chiamare “sciacallo� per assassinare il generale De Gaulle.
Anche se l'OAS è veramente esista e abbia effettivamente tentato di assassinare De Gaulle, la storia narrata è pura fiction.
Un film dal ritmo serrato; avvincente come un Thriller, compatto e minuzioso come un'inchiesta. L'identità dello sciacallo è sconosciuta a tutti, polizia compresa, che mette sulle sue tracce il miglior ispettore di Francia. Si apre una segretissima caccia all'uomo: il film si srotola ora su ciò che fa lo sciacallo, ora su ciò che fa l'ispettore. Entrambi hanno i loro compiti e Zinnemann ce li mostra intenti al loro dovere; allo sciacallo quello di portare a compimento l'attentato, all'ispettore quello di impedirlo, ma ambedue sembrano preoccuparsi principalmente del silenzio, della segretezza; lo sciacallo si interessa essenzialmente a mantenere segreta la sua identità , la polizia non intende far arrivare per nessuna ragione informazioni alla stampa.
Le sequenze si alternano costantemente, mantenendo uno stile neutro, da ricostruzione storica, equidistante dalle fazioni (anche se poi come spettatore si finisce a fare il tifo per lo Sciacallo grazie al grande carisma che possiede).
Thriller politico (è stato uno dei primi del genere?...penso di si ma dovrei informarmi meglio ^_^ ), nel quale forte si respira il senso di smarrimento e di sospetto verso le istituzioni generatosi dopo l'assassinio Kennedy. Criminale=poliziotto sembra affermare Zinnemann, certo non una novità , ma l'equazione è posta nei termini di ciò che negano (la verità ), non tanto in base a come agiscono.
Sia che l'attentato riesca, sia che fallisca, sia che tutto cambi o che tutto resti uguale, l'importante è che l'informazione non venga divulgata, che nessuno riesca a scoprire la verità , che il dubbio non si insinui fra la gente, che nessuno sappia che cosa accade nella stanza dei bottoni....