Poi c'è Donnie Yen, che di certo simpatico non è, e nemmeno bravo a recitare, ma sa combattere, e malgrado le sue limitazioni attoriali riesce a rendere piuttosto credibile il suo personaggio e le poche battute significative che deve dire (io non insegno ai giapponesi, io sono un cinese, hai invaso il mio paese, hai ucciso la mia gente... riprendi i tuoi insulti (al generale giapponese che gli offriva del cibo la sera prima del loro duello) sono sempre dette con orgoglio. E poi è forse uno dei pochi ormai che crede ancora in un certo cinema di arti marziali, che non sia solo puramente di intrattenimento (di grande intrattenimento) ma che riesca anche a divulgare qualcosa, per esempio io non sapevo chi fosse Ip Man prima di sapere della produzione di questo film (a proposito, sembra che pure Wong Kar Wai stia realizzando un biopic sul grande maestro di Wing Chung con protagonista Tony Leung Chiu-wai e dal titolo Grand Master Ip Man).
Ma apparte tutto questo Ip man è anche un bel film emozionante. La cosa buffa però è che Ip Man si erge si a paladino della cinesità ma non rende partecipe il popolo delle skillz nelle arti marziali. Mi spiego meglio: Ip Man è capace di sconfiggere il Giappone e le sue arti marziali senza morale da solo, ed è pure in grado di insegnare agli operai di una fabbrica come difendersi da dei banditi con poche lezioni, ma non permette poi a questi operai di rivoltarsi contro gli occupanti giapponesi, si fa catturare piuttosto che far scoppiare una rivolta. Solo infatti quando Ip Man sarà colpito dal piombo (avendo pwnato il giappo sul ring) allora il popolo si ribella e lo porta in salvo, ma il film subito va in dissolvenza a nero e non sappiamo cosa veramente succede. E' di un reazionario-statalista da far paura, ma è decisamente un gran bel film.