
Ho aspettato da tempo questo film e nonostante siamo di fronte ad una buon blockbuster (almeno non è noioso) non riesco a difendere questo Hellboy 2.
Si potrà difendere il film in qualunque modo, ma nulla mi toglierà dalla testa che siamo di fronte ad una lotta senza vincitore fra la produzione e il ciccioso regista messicano, come se ogni sequenza fosse stata accuratamente contrattata tra le esigenze espressive di Guillermo Del Toro e quelle di botteghino, e come ho già detto il bilancio estetico è sicuramente in attivo, i combattimenti sono un po' freddi ma piacevoli, i cliche più abusati vengono spezzati o messi alla berlina quasi sempre e quando l'immaginazione di Guillermo Del Toro entra in azione è davvero un piacere da vedersi, anche se qui, e torniamo al problema di dualità del film, non si scende nel cupo e nell'ambiguo come ci sarebbe piaciuto vedere, si rimane sempre piuttosto cauti, cauti in tutto, e alla fine, nonostante le battute e le risate, il film è freddo.
E' freddo anche perchè laddove il regista messicano faceva del cinema d'azione lo faceva portando all'eccesso la tamarraggine e l'autoironia, due componenti utilizzate in modo giocoso e irriverente, facendoci digerire senza problemi e fatica i difetti e la ripetitività del cinema blockbuster, qui invece, sebbene queste due caratteristiche siano ancora ben presenti, sono state fagocitate dal mostro, che le ha rese innocue, edulcorate, formalmente poco interessanti.
Ma non è nemmeno questo, a farmi rimanere deluso dal film, sono altre le questioni principali, ma discendono direttamente dagli aspetti che ho messo in luce in precedenza: il primo è che mi sembra di aver assistito ad un lungo e divertentissimo trailer, ma che mi ha lasciato con nulla, ma proprio nulla, come se il meglio mi fosse stato celato per dispetto. Il secondo motivo è che si prepara il terreno per una lotta morale all'interno del personaggio (ce ne sono pochi che si presterebbero meglio) di Hellboy e viene questa accantonata bruscamente, e con un personaggio del genere e un regista capace di mostrarci tutte queste magnifiche creature non vedo perchè fermarsi alle battute sceme (che ho adorato bene intesi) e a gente resuscitata dall'amore che già aveva rotto le palle in matrix.
Il combattimento contro i soldati d'oro è molto fico, forse la scena d'azione più riuscita dell'intero film.
Non so se nessuno se ne è accorto ma fra le due mani di Hellboy è quella normale ad apparire come falsa e posticcia, la mano gigante si muove in modo molto più naturale ed è in linea con il resto del personaggio, la mano umana è quella del diavolo.
domenica, luglio 20, 2008

Ho finito ieri notte di vedere quest'ottima serie, due stagioni fino ad ora, sulla Roma delle guerre civili e della lotta potere, ed è una gran bella serie.
I personaggi e la storia dovrebbero essere conosciuti a tutti quelli che hanno la 5a elementare, non ci dilungheremo quindi oltre nel descrivere Cesare e Pompeo, Marco Antonio e Cleopatra.
Grande successo invece per i due personaggi popolari (di estrazione plebea) che seppur esistiti storicamente qui vengono ampiamente romanzati, arrivando a rivestire il ruolo di narratori interni alle vicende, nonchè portavoce dei problemi quotidiani: Titus Pullo e Lucius Vorenus, che giurando fedeltà a questo o quel comandante ci fanno assistere dall'interno alle vicende che hanno cambiato la storia dell'occidente e nonostante qualche ovvia licenza narrativa il loro essere risulta sempre piuttosto credibile, sia come romani che come soldati, forse è un po' eccessiva la facilità con cui arrivano a parlare a tutti i grandi personaggi, ma è anche un punto di forza della serie, grazie a questi due soldati la serie non si appiattisce sulla forma soap opera dell'aristocrazia, che non è che non sia presente, c'è tutta una sottotrama di intrighi di famiglie e odi tra consanguinei, ma visto che storicamente pare che fosse roba di tutti i giorni la loro visione non annoia, anzi, è proprio dalle parti non marziali e non politiche che vengono fuori i caratteri più interessanti e su tutti (questo è un gran colpaccio della serie) si staglia la figura di Ottaviano, che fin da ragazzino viene presentato come intelligentissimo e freddo calcolatore, dalla statura morale salda ma ambigua che fin dalle prime inquadrature vien voglia di chiamarlo Augusto.
Peccato che non ci fossero state decine di milioni di euro in più (sembra che sia stata la serie tv più costosa di sempre) perchè di tutte le battaglie combattute siamo fortunati quando vediamo 50 soldati per parte, il più delle volte le battaglie ci vengono solo raccontate, ed è un gran peccato perchè da quel poco che si vede sia l'armamento dei legionari sia il modo di combattere è filologicamente abbastanza corretto, con i soldati che si avvicendano in prima linea, con il combattimento in formazione chiusa, la
testudo e tutto quello in dotazione di un legionario romano.
Nella serie si tromba anche parecchio, tanto che la Rai ha dovuto censurare un po' di cose, comunque sia (ho visto la versione della BBC) non c'è nulla di eccessivo o esageratamente hard, anzi, i riti orgiastici sono pure troppo soft e spingersi oltre (almeno sul bere, sul mangiare e sul vomitare) era auspicabile.
Nella serie Bruto è uno stupido e Cicerone un antipatico incompetente.