Luis Koo è un poliziotto infiltrato nelle triadi, Donnie Yen è un ispettore di polizia che risolve i problemi facendo a botte.
Donnie Yen conferma di essere uno dei più interessanti attori marziali in circolazione, l'ultimo combattimento assieme a Collin Chou è uno dei più violenti e crudi che ci è capitato di vedere di recente: un discreto numero di presee ginocchiate sulle costole, veramente poco spazio per l'estetizzazione, aldilà di un paio di ralenti su un paio di calci volanti per il resto ci si mantiene stretti sul centro dell'azione, sulle coreografie furiose di Yen.
E la regia di Wip si prende per se un gran numero di carrellate, di plongèe di carrellate in plongèe sui combattenti sdraiati fra le macerie o in mezzo ad un mercatino di città. Non si può certo dire che sia brutta a vedersi la sua regia, tuttavia non ci sembra che la buona tecnica e l'ottimo stile riescano da soli a farci appassionare alle vicende narrate e ai combattimenti che si svolgono. Motivo di ciò non risiede appunto nei combattimenti, diciamo che non è colpa della regia, è un problema di scrittura e di recitazione.
Il film mi è sembrato un po' troppo disperisvo, non riesce a mettere a fuoco un punto principale non ci decidiamo se siamo più interessati alle vicende del poliziotto, al rientro di Hong Kong sotto giurisdizione cinese, alla riflessione sulla violenza come mezzo per garantire la "pace sociale", con il risultato che quello che vediamo ci appare sempre un po' troppo distante, sempre un po' troppo freddo per emozionarci e sempre troppo in superficie per farci riflettere.
Poi c'è Donnie Yen che è tanto bravo con le arti marziali quanto incapace di reggere un primo piano espressivo.
Ritrovandosi in pratica a reggere tutto il film da solo ha dovuto affrontare anche in diverse occasioni il primo piano, l'unico che gli riesce bene è quando è tutto sanguinoso e arrabbiato: quando vuole tentare di comunicare sorpresa, commozione o un qualsiasi altro sentimento umano fallisce pietosamente.
Mi aspettavo grandi cose da questo film, sarà che trovo la regia di Wip una delle più interessanti e stilose che ci siano oggi da quelle parti, e forse la mezza delusione è anche dovuta al fatto che si punta probabilmente troppo in alto, a voler riflettere sulla politica facendo azione, a voler mettere le sparatorie e le arti marziali, a fare gli inseguimenti in macchina, avremmo preferito vedere una di queste cose fatta bene piuttosto che tutte insieme nel pentolone.