Prima di iniziare a parlare di questo film (conosciuto anche come Blood in, Blood out) è bene che sappiate che si tratta di un film di tre ore coi latinos in carcere che fanno la guerra fra bande contro i neri e i bianchi, ed è del 1993.
Non siamo nemmeno lontanamente vicini al grande cinema di gangster di quegli anni, qui troviamo solo un un caucasico che inspiegabilmente è figlio di una messicana (e di un gringo) e che vuole vivere come un chicano, con le bande di strada i tatuaggi e le musica tamarra. Purtroppo però la banda viene beccata dopo aver fatto una sparatoria contro una gang rivale e chi finirà a bucarsi, chi finirà a fare lo sbirro e chi, come il nostro protagonista biancolatte finirà nel carcere di San Quintino.
In carcere ci sono le squadre, i black warriors, i bianchi ariani e la onda. Il nostro bianchiccio sulle prime (dopo essere riuscito a salvare la sua illibatezza) è rifiutato dai latinos per la sua pelle chiara, ma lui è un chicano dentro e ammazza un ariano per dimostrarlo. Da li inizierà la scalata nel La Onda, traffico di droga e scommesse dentro le celle, spaccio di droga e rapine fuori.
Il film, sopratutto attraversi il rapporto tormentato tra il cugino sbirro e il nostro protagonista bianco mette in evidenza come la thug life sia solo un'illusione e che droga, violenza e crimine portano solo all'emarginazione e alla guerra fra poveri, uhm.
Nonostante la durata, una recitazione forzatissima e dialoghi ormai fuori dal tempo, per temi e stile) il film riesce comunque a costruire una più che dignitosa curva drammatica e tutti i personaggi, dal fratello pittore e tossico ai vari galeotti delle varie gang, sono caratterizzati con singolarità.
Viene quasi da pensare che manchi una regia in grado di dare la giusta profondità alle cose rappresentate, mi è rimasta un'impressione di piattezza, visiva. Una generale bidimensionalità del profilmico che ainoi si riflette pure sui personaggi.
Però uno dei carcerati e membri de La Onda è Danny Trejo, è una tamarrata anni '90, parla di tensioni razziali a Los Angles esattamente un anno dopo la rivolta del 92 e malgrado la visione "normalizzata" qualcosa di quel periodo ce lo riesce a dire.
Una guardata fossi in voi gliela darei.