A metterlo a confronto con gli incredibili viene quasi da rattristarsi, e sia ben chiaro che questo è un ottimo film, che il top del lungometraggio d'animazione è sempre nelle mani della lampadina saltellante e che da qualsiasi parte lo si guardi questo ratatouille è un gran bel film, ma non ha quel qualcosa che lo renda memorabile, quel qualcosa capace di stupire e deliziare un critico stronzo e altezzoso come quello del film (o come me).
Tornando al confronto con gli incredibili (e il confronto non è casuale, visto che è diretto dalla stessa persona, sono due film ambiziosi perchè vogliono confrontarsi ad armi pare con la narrazione -di massa- tradizionale e perchè cars non l'ho visto) l'uno riusciva a centrare tutti i bersagli che ci si erano posti davanti, l'altro invece (questo ratto) arranca in più di un'occasione, sovente il ritmo va fuori tempo e cosa più importante, il livello di intrattenimento (come suggeriva JSA) il confronto è tutto a favore della famiglia di supereroi. Ma non sarebbe nemmeno questo il vero problema, il fatto grave è che con questo ratatouille siamo di fronte ad un film Disney vero e proprio (e non stiamo parlando della disneyità che ha fatto la storia del cinema, stiamo parlando della disneyità scaduta e mercantilozza), c'è la moraletta buona e innocua (vogliamo metterla con la sincera ma punzecchiante briosità della celebrazione della famiglia degli Incerdibili?), c'è un set di personaggi facilmente riconducibili a stereotipi (e che da li non si schiodano) e cosa ancor più grave il tutto è stato ripulito dalla "cattiveria" tipica dei primi film, in questo senso è un film fin troppo disneyiano.
Certo la direzione è magistrale, le scene di azione, con le varie fughe dei topi e la corsa nelle fogne all'inizio sono meglio delle cose "live action" (che ormai di live hanno si e no solo gli attori) che si vedono in giro, tanto che verrebbe da chiedersi perchè Brad Bird non provi a fare il grande salto, ma forse il film stesso ci invoglia a non considerarlo più come un grande salto, tutt'alpiù come due sponde di uno stesso fiume.
Dispiace però, per motivi di budget o altro, che la ricerca fotorealistica sugli umani sia stata messa da parte, se tutte le scenografie gli ambienti e la fisica risultano essere tutti molto credibili e dotati di un look and feel realistico così non è certamente per gli umani, che a onor del vero fanno uno poco schifo, la caricatura degli umani era accettabile agli inizi, 10 anni fa, adesso bisognerebbe provare ad attaccare anche l'ultimo baluardo; una rappresentazione dell'essere umano in quel modo è sulla difensiva, reazionaria, anche qui torniamo alla Disneyità, al non voler osare troppo.
Ma perchè sto scrivendo di un film che mi è piaciuto e che consiglierei a tutti come se stessi stendendo una stroncatura? Molto probabilmente perchè sono più divertenti da scrivere e da leggere, ma come Ego ci ricorda il mestiere del critico è anche quello di foraggiare le novità, e, pur con il rischio di rimanere antipatici come il personaggio più riuscit del film, in questo ratatouille di novità ne abbiamo viste pochine.
C'è però una sola gag, una sola, per la quale sono contento di aver pagato il prezzo del biglietto, quella gag (e i titoli di coda) valgono da sole tre-quattro film che consumiamo di solito, sto parlando del boccone -magdalene proustiana- che il critco Ego butta giù e che nel giro di pochi secondi, come la magdlene in sè, ci apre un'infinità di possibilità fra il passato di Ego e quello che è adesso. Nello spazio de "l'adesso" (l'adesso di balle spaziali) possiamo farci un gran viaggione sull'infanzia di Ego, sul perchè e il percome è diventato un critico culinario così antipatico e cogliamo anche l'alto valore letterario e cinematografico della gag/citazione colta. (anche se mi dispiace dirlo, in realtà non mi dispiace una sega, sembro essere stato l'unico in una sala di bambini moccolosi e genitori petulanti e noiosi ad averla capita). Una gag a quel modo vale da sola gli incredibili, ma tutto ratatouille certamente non vale gli incredibili.
E poi siamo sicuri che un filmetto senza troppe pretese (se non quella di stupire con la tecnica) pieno di gag divertenti e irriverenti valga meno di un film strutturato in modo solido e "classico" ? A parte l'ego dell'autore e recensioni discutibili che cosa fomenta questo più di quelli? Cosa è più stimolante per lo spettatore? Sinceramente, me lo sto domandando senza trovare risposta.