Il traffico di cocaina nella Miami alla fine dei settanta e i primi anni ottanta, la Miami degli scarface tanto per intendersi.
E sono proprio i protagonisti di quel business a raccontarlo, un pilota d'aereo, un trafficante, un killer al soldo dei colombiani e vari rappresentati delle forze dell'ordine, che raccontano, ascesa e caduta, come Miami divenne il più grosso mercato per la cocaina, e di come la città si sia sviluppata da casa di riposo a cielo aperto in centro economico/turistico proprio grazie alla cocaina: dalle banche ai palazzinari, dai gioiellieri ai locali notturni, tutti vivevano direttamente o indirettamente grazie alla polvere.
La ricostruzione dei fatti non potendosi affidare più di tanto a filmati di repertorio viene fatta attraverso delle fotografie "animate" in digitale e l'effetto che ne risulta è convincente e notevolmente narrativo.
Poi si parla di gente che non sapeva (letteralmente) più dove mettere i soldi, e investiva, comprava, costruiva solo perchè non aveva più un posto dove stipare i contanti; si parla di gente fatta a pezzi con la motosega, di poliziotti che facevano la scorta ai carichi in arrivo, ai modi in cui la coca veniva importata negli usa e di come i narcos comunicassero fra loro. E poi la guerra fra bande, le sparatorie con gli m16 in pubblica piazza e l'entrata in scena dello stato che mette tutti in fuga verso la California.
Un altro punto a favore è la colonna sonora con i suonini sintetici d'epoca.