giovedì, ottobre 26, 2006

Quattro amici si drogano troppo, uno è uno sbirro infiltrato che ormai è più rimasto degli altri, e sono tutti in paranoia dura.
Philip K Dick è uno dei pochi autori di narrativa che riesco a leggere, con
a scanner darkly (il libro) è riuscito a descrivere, a far vivere le paranoie da drogato anche a chi non si è mai convinto di avere insetti che gli striscino per tutto il corpo o sentire il puzzo di merda di cane ovunque.
E' lo scrittore che più ammiro e imho una delle personalità più influenti per la cultura del '900 e oltre, è quindi plausibile che il film a me sia piaciuto, anche se devo ammettere che non so se consiglierei la visione ad un non fan dello scrittore americano.
La tecnica del rotoscope funziona, almeno a livello teorico: una semplice animazione non sarebbe stata abbastanza realistica da trasferire le paranoie al pubblico, e una normale resa fotografica avrebbe reso sicuramente meno credibile la visione di afidi giganti o la tuta disindividuante (un commento da nerd, le immagini della tuta si alternano a velocità troppo bassa), il problema è che seppur i dialoghi siano interessanti e non annoino a morte come in
Waking Life, non si riesce se non in un paio di occasioni a rendere lo spettatore complice dei protagonisti e immerso nel loro mondo di drogati, quindi il film può dirsi tranquillamente fallito.
Troppo brusco, frettoloso, tenuto su con lo sputo (di drogato) il finale, in meno di 5 minuti keanu reeves passa dalla versione "drogato normale" a "drogato rimasto dopo anni di pasticconi tutti i weekend in discoteca", in meno di due minuti perde l'identità e si arriva alla conclusione del film; un più ampio respiro per lo sviluppo del personaggio sarebbe stato carino.
Mi ha dato poi molto fastidio vedere (nella prima parte) Linklater (lo linko dopo) che ha stemperato l'atmosfera cupa (oscuro+scrutare) per dare risalto a situazioni comiche.
Inzomma malgrado tutti sti problemi il film mi è piaciuto, sono pure uscito dal cinema in paranoia, forse non è un progetto fallito come ho detto o forse è solo grazie a PKD, mi rileggerò il libro via.
W la sostanza Murda
martedì, ottobre 24, 2006

Tre piccoli gangster sfigati cercano di rubare una perziosa pietra di Giada, esposta in un tempio nel centro di HongKong, il capo della sicurezza cerca di impedirglielo, quello che non può sapere è che il suo capo, l'organizzatore della mostra, vuole rubare la preziosa pietra e ha assoldato un ladro professionista per rubarla.
Hao Ning, qui alla sua seconda prova, pur utilizzando, e anche molto, tutto quello che si potrebbe vedere in un film di Guy Ritchie, riesce a non cadere nella semplice imitazione esotica, ma confeziona una commedia con degli ottimi tempi e molto meno stupidina di quanto mi aspettassi.
Si ridee, anche con qualche grassa risata, d'altro canto con un soggetto così le possibilità di moltiplicare gag e fraintendimenti, scambi di pietre e parodie, diventano davvero alte, e sono state tutte sfruttate, ma quello che più mi ha sorpreso di questo film è che il giovane regista è riuscito a far ridere, dare un tono indiscutibilmente comico (e qui non è colpa mia, visto che di solito rido sempre quando non si dovrebbe ridere) a scene costruite in modo prettamente drammatico, o a sviluppare sequenze drammatiche partendo da gag divertentissime.
Andy Lau, che è qui come produttore, sembra averci visto giusto, visto anche il successo di pubblico, questo film è davvero meritevole, sembra più pescare dall'onda coreana che dalla tradizione della commedia cantonese, anche se dal film traspare un certo interesse del regista (che è della Cina continentale e a studiato a Pechino) per la città: evitando le inquadrature da cartolina ma lasciando i palazzoni grigi e un po' ammuffiti sullo sfondo delle vicende che assieme al tempio dove c'è l'esposizione (dovrebbe essere un vera meta turistica) vanno a fare da palco a quel teatro degli equivoci a cui assistiamo.
Più profondi di quanto si possa immaginare, in un regista che rifà in qualche modo Guy Ritchie, i richiami e il legame con la tradizione, sopratutto con l'opera: statue, pose e recitazione d'opera sono una volta si e una no in campo, anche la musica tradizionale accompagna in più d'un occasione i personaggi.
La fotografia, in digitale, è più livida e meno patinata di quello che siamo abituati a vedere da quelle parti.
Dategli un occhio.
martedì, ottobre 10, 2006
Ora che ho finito di girare il corto (finalmente) prima di iniziare a montarlo aspetto che mi arrivi l'hardware nuovo.
CASE COOLER MASTER STACKER (STC-T01-WW)
ALIM. XION 600 WATT POWER REAL ATX M.BOARD ASUS P5B 965P DDR2 S775 ATX
PROCESSORE INTEL C2D E6600 2.4GHZ 4M BOXMEMORIA CORSAIR KIT 2GB XMS2 800 MHZ
VGA POINT OF VIEW NVIDIA GF 7600GS 512MBHDD WD SATA RAPTOR 74GB 10,000RPM
HDD WD SATA RAPTOR 74GB 10,000RPM
MASTER. DVD PIONEER DVR-111 D.L. 8X NERO B
FDD 1.44 MB 3"1/2 COLORE NERO
Quindi almeno un altro paio di settimane in stato vegetativo.

Grazie alla collaborazione tra
FarEeastFilm e
Ripley's Home Video vedremo presto (24 novembre) sugli scaffali dei videonoleggi il DVD italiano (sembra anche con un discreto doppiaggio, cosa da non sottovalutare) di PTU , che oltre ad essere girato da Johnnie To (se non lo conoscete è arrivato il momento di conoscerlo) è anche uno dei film che mi garba di più,
qui trovate quello che ne ho scritto quando ancora non ero un fan sfegatato di Johnnie To, dopo aver visto PTU probabilmente diventerete fan sfegatati anche voi,quando succederà, perchè certamente sucscederà, evitate di pronunciare il suo cognome all'inglese.
Se volete qualche notizia in più sul DVD di PTU fate un salto su
johnnieto.blogspot.com.
venerdì, ottobre 06, 2006
giovedì, ottobre 05, 2006

Una bimba brutta e antipatica (e con una pancia tonda e sporgente come quella di
Giorgio Ariani) ha perso un concorso di bellezza e viene ingiustamente ripescata per andare in California a fare la finale. Famiglia al seguito.
Cerchiamo di pensare al finale, alla risoluzione dei conflitti e allo scoglimento di tutti gli asti (non gli spumanti) e delle difficoltà in una danza ridicola ma liberatoria che, unendo generazioni e problematiche attraverso il ridicolo, purifica il marcio e esorcizza il dolore, dando nuova speranza e gioia di vivere a tutta la famiglia: un fallito, un vecchio morto che prima di morire era tossico, un ragazzo che farà una strage a scuola e un professore gay che ha tentato il suicidio e che non è più professore. Ora, cerchiamo di pensare che in fondo non c'è solo del buonismo, che c'è anche una riflessione amara sulla vita e....ehm. no. Tolto il buonismo e la piccola gioia della famiglia (questa è a taglio doppio) rimane un tegame, magari non puzza, ma ci vedi tutti i resti del cibo; e come uno sciamano osserva le interiora di qualche esotico animale per scoprire i misteri del mondo noi, da quei tre quattro cretini che ballano a fine film capiamo che tutti quegli screzi iniziali non erano altro che biscottini da dare ad un pubblico desideroso di vedere camioncini VolksWagen gialli tenuti in perfetto stato di conservazione (ma che proprio a inizio viaggio si ferma, tò che sculo) con tutta la famiglia che supera i problemi, con un figlio che rompe le palle ma poi cresce e diventa bravo, con un marito che capisce che non farà mai un cazzo nella vita e con una figlia con la pancia come Giorgio Ariani partecipare con grinta ad un concorso di bellezza per ActionFigures giganti di Barbie.
E poi di qui e poi di la, e di su e di giù, ce ne sarebbero tante da dire, come il nonno che dice le parolacce tanto per fare l'alternativo (spararsi la roba probabilmente era troppo da drogato, così hanno deciso ,saggiamente, di fargliela solo sniffare, quando invece occhi morbosi come i nostri avrebbero gradito la vista di un ottantenne che si fa in vena) oppure, oppure non mi viene a mente altro, nè di buono nè di negativo.
Io a fare la parte della bambina ci avrei messo Giorgio Ariani.
mercoledì, ottobre 04, 2006
Ho finito le riprese di
Projet Sigma, quasi.
Si perchè ho deciso di rigirare la scena con l'audio incriminato. Domenica prossima Johnnie Lo Murda preme di nuovo rec.