L'ispettore Chan dopo che si è fatto ammazzare tutti i commilitoni in un'operazione anticrimine è caduto in depressione, si ubriaca e vomita per strada. Ma il fratellino di uno dei deceduti lo rimette in riga, e superando varie difficoltà sia fisiche che drammatiche Chan torna ad essere un bravo poliziotto e ad arrestare la banda di giovani criminali, ovviamente distruggendo mezza HK per farlo.
Sicuramente il ritorno in patria ha fatto bene, perchè questo è a tutti gli effetti un film di Jackie Chan, ma non condivido i (mezzi) entusiasmi che ho letto in giro, a me questo episodio (ma si può chiamare così?) mi ha lasciato piuttosto freddo.
I motivi sono diversi, ma si possono ricondurre ad una causa comune: Jackie Chan ormai è vecchio per fare certe cose, e mi va benissimo che per ovviare alle ingiustizie del tempo e alla giustificabile perdita di fisicità si cerchi di dare più spessore alla trama, asciugando la storia dagli elementi comici (che qua e là rimangono in pillole) e colmando i vuoti con del dramma, non solo quello dell'ispettore Chan, ma il dramma è pessimo.
Il problema è imho che se prima una storia leggera e pretestuale esaltava le sequenze action adesso manca una storia capace di sorreggere il personaggio e i suoi dolori e di far girare senza stonature le sequenze action.
Il gruppo di ragazzi-criminali, le loro motivazioni, la loro base, come si vestono e TUTTO quello che fanno è RIDICOLO, e non è che questo può essere messo in secondo piano, visto che loro sono il vero motore dell'azione.
I combattimenti a mani nude che si vedono sono pregevoli e ben coreografati, ma purtroppo non c'è altro che Jackie riesca a fare senza essere attaccato a cavi (che la sequenza con i corpi appesi a corde sia metalinguistica?) e non riusciamo ad ottenere sbigottimento, non ci si impressiona.
Anche se le distruzioni sono esorbitanti, rimane tutto a livello di cose, di oggetti: tanti vetri fracassati, macchine rotte e cadute vertiginose, ma manca il fulcro di tutto il cinema di Jackie Chan, quello che lo fa amare e che rende i suoi film unici: manca il corpo di Jackie Chan, che non vediamo mai essere in reale pericolo, che non diventa mai strumento capace di compiere distruzioni subendole, ma è tutt'alpiù comprimario di un mezzo che non può più essere il suo corpo (e infatti l'unica cosa che si limita a fare con il suo corpo è cadere su dei tavolini di vetro. sob).
La sua recitazione drammatica funziona abbastanza, anche se nella sequenza dove l'ispettore Chan perde i suoi commilitoni è imbarazzante il suo alzare le braccia al cielo e urlare, la colonna sonora è quanto di più fastidioso, tautologico e ripetitivo si possa ascoltare.
Detto questo il film non è noioso o inguardabile, mi sono anche diverito, ma è un film che vuole essere triste perchè è triste la fine del last action hero.
ah! la vecchiaia!
Jackie Chan : Martial Arts : Hong Kong : Devastazioni