Un figlio (Yuen Biao) di un ricco commerciante fa lo smargiasso per il paese, fino a quando un maestro di arti marziali e star effemminata di una compagnia d'opera cinese gli impartisce una lezione per dimostrargli che è farlocco, Yuen Biao ci rimane proprio male, si redime e chiede di diventare un discepolo... il resto non ve lo racconto.
Questo è sicuramente il miglior film di Sammo Hung, qui in triplice veste di attore, regista e direttore di arti marziali; ed eccelle in tutti e tre i campi.
Film questo che arriva alla fine del periodo d'oro per il kung fu classic (e in un certo senso, assieme a eight diagram pole fighter, lo chiude) ed è sicuramente uno di quei film che fondano il genere, una delle vette più alte raggiunte in quei 15 anni di furore marziale.
Yuen Biao è veloce, molto elegante e ha la faccia da bamboccio simpatico. Non fa mai gridare all'impossibile, ma è in possesso di ottime doti acrobatiche oltre che attoriali, doti che hanno fatto di lui una piccola star (per lo più in patria e per gli appassionati).
Il film vanta dalla sua una lunga esperienza scenica e cinematografica da parte di Sammo Hung, che riciclando qui e là stilemi eterogenei riesce a costruire una messa in scena piuttosto raffinata, scaglionando bene i combattimenti. Utilizzando il Wing Chun (uno stile di combattimento a corto raggio) riesce a creare un vorticoso dinamismo mixando vari piani e angolazioni e andando di sovente a fare dettagli nel momento dell'impatto o del bloccaggio. Tutto questo non incide in alcun modo sulla naturalezza o solla fluidità del combattimento, che risulta essere sempre originale, fantasioso e chiaro (odio quando non capisco cosa succede mentre la gente si picchia).
Se il combattimento finale primeggia per violenza l'addestramento con Sammo Hung brilla per tecnica. Ma la scena combattiva che mi ha esaltato è stato il combattimento/training con il maestro d'opera, avviene tutto sopra uno strettissimo tavolino, è un tripudio di tricks e controtricks, footworks, skillz skillz skillz.
Trattandosi di Sammo Hung è logico aspettarsi buona dose di commedia, ma in questo film supera veramente se stesso: presenta il personaggio riprende ndolo intento a cimentarsi nell'arte della calligrafia con esiti comici che saranno anche citati/ripresi da Stephen Chow (in quale film non riesco a ricordarlo e non mi riesce di trovare la scena o info per la rete, perdonatemi).
Sammo Hung : Yuen Biao : Kung Fu : Wing Chun