Una rivisitazione della Carmen di Bizet. Un famoso ballerino spagnolo di flamenco sta allestendo la stessa, e sta cercando la sua Carmen. Una volta trovata la ragazza, finirà per innamorarsene, la vita dei personaggi e l'opera di Bizet si mescolano nel film, traslandosi l'una nell'altra (un po' come accadeva in occhi di serpente), ma il pregio del film è proprio quello di portare avanti la Carmen (l'opera) sia con i fatti che accadono ai personaggi, sia con le prove dell'opera.
Ed è sul palco/parquet dove l'occhio meccanico si sofferma di più: la melo-drammatizzazione, la caratterizzazione dei personaggi non è affidata tanto alle azioni/dialoghi, nè alla mdp (che si mantiene neutra e distante, con una fotografia panlucente) ma è con il flamenco che la storia va avanti: nel provare i passi e le scene, nel flirtare, nel contrapporsi....si genera interesse e tensione anche in chi del flamenco non glie ne può fregare una sega (come a me).
Forte è la spagnolità di questa pellicola, l'amore per la danza (non è un musical, nè un film sulla danza) è evidente in ogni fotogramma, ma non c'è mai uno sguardo turistico sul ballo, nè compiaciuto (nel quale probabilmente sarebbe caduto qualsiasi regista extraiberico). La Danza è strumento per portare nel film tutta la Passione che l'opera porta con se, parlerei quindi di alta qualità dell'adattamento.
Non avrei mai pensato mi potesse piacere un film del genere, pensavo di annoiarmi a morte a guardarlo, invece è andata in tutt'altro modo...forse perchè il modo di rappresentare le passioni con la danza mi è sembrato molto vicino a quello di Chia-Liang Liu con li kung fu... o forse semplicemente perchè questo è un buon film.
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