Un tipo vuole entrare negli stati uniti per compiere i suoi sogni, ma siccome il suo paese è scrauso e un paio di intoppi burocratici si ergono durante il viaggio del nostro protagonista. Arrivato all'areoporto ci dovrà rimanere, impossibilitato ad entrare negli usa e allo stesso tempo a far ritorno al suo luogo natale.
Questo film non era pensabile prima dell'undici settembre americano, della conseguenta paraonia areoportuale e dell'occhio sospettoso verso i migranti. Quella di Spielberg è una favola sull'america vista dal di dentro, esaminata in un microcosmo, il non-luogo per eccellenza.
Troneggia sulle insegne la scritta Borders (confini), quasi a testimoniare l'innalzamento di muri e di barriere che gli states stanno mettendo con cipiglio ateniese, la bizzarria sta proprio nel fatto che gli inquisitori (la migra) siano tutti immigrati o parte di minoranze etniche pure loro, gli immigrati hanno paura del più povero (e di tornare a essere come lui) e l'entrata negli stati uniti può avvenire solo sotto sotterfugio...ma il fine ultimo di ogni migrante pare dirci Spielberg è il ritorno alla madre patria.
Ma il nostro protagonista (megaprops a Hanks) è un tipo che sa aspettare, e con divertente (il film è davvero molto piacevole) perseveranza, riuscirà a crearsi una propria tana, a imparere l'inglese dalla tv e dai libri, a rendersi conto di come funziona il sistema (la sequenza dei carrelli delle valigie è un colpaccio da maestro) a conquistare (o quasi) una donna (uno dei punti fiacchi del film, assieme al finale happy a metà e al v0lemosibenismo).
La Mdp di Spielberg è sempre funzionale, sempre con il movimento al punto giusto, senza sbavature nè eccessi, bon. La fotografia lucida e profonda, con i colori da rivista trendy, dove il continuo e ripetuto giallo avrà sicuramente una funzione (che non ho saputo leggere), che solo nel finale toccato da romanticismo si concede allo sbrilluccichio e ai bianchi bruciati, l'ho trovata, la fotografia, il collante del film.
Nel film si da una parte rilevante a praticamente ogni minoranza etnica presente negli states, indicativo vedere come di italiani non se ne vedono e come ai cinesi non venga data nemmenoo una linea di dialogo...cioè..che c'hanno in meno degli indiani?