Kuan Tai Chen vuole vendicare il suo maestro ucciso da Pai Mei. Mentre si allena duramente trova anche il tempo per sposarsi e prolificare, suo figlio sarà educato dalla madre alla di lei arte marziale.
Alla resa dei conti Pai Mei liquida Kuan Tai. Il figlio allora imparerà la tecnica del padre da un vecchio libro, la mischierà con lo stile della madre e caverà gli occhi a Pai Mei.
Atmosfere da commedia familiare nella casa di Mr. Vendetta, dopo che la moglie gli si è concessa (ma solo dopo che lui è riuscito ad aprirgli le cosce con il suo Kung fu) a lei spettano i lavori domestici e l'educazione delle arti marziali al figlio (che però essendo maschio si deve vestire come una ragazza per imparare le arti marziali della madre...come mai?..boh!) al marito di allenarsi duramente per liberare il tempio Shaolin dalla dominazione del fellone e dei Mancesi.
All'alta qualità delle coreografie, di arti marziali se ne sono viste di migliori (Kuan Tai è un lentone) ma il gran numero di tricks e contro tricks in piani ravvicinati (che mantengono sempre una buona fluidità visiva) tengono viva l'emozione e deliziano per ricercatezza.
Pai Mei ha una tecnica segreta, riesce a muovere le palle, le sue: le fa rientrare per catturare il piede del suo avversario e immobilizzarlo così per il colpo mortale.
Divertentissimi i battibecchi kung fu fra moglie e marito. Anche se ancora non si raggiungono le vette di Shaolin challanges Nija, un po' perchè la donna qui non ambisce all'emancipazione ma è ben felice della sua vita da massaia sottomessa, molto di più perchè Kuan Tai non regge in un'atmosfera rilassata.
Peccato che Gordon Liu allora ventiduenne ci rimanga secco al secondo combattimento, non era ancora famoso, ma l'effetto (oggi, ai miei occhi) è stato quello di Psycho.