Un poliziotto è in gita a consegnare dei pacchi umanitari in un villaggio sperduto. Arrivano dei terroristi (tutti con fazzoletto rosso, sti bastardi) che iniziano ad ammazzare tutti, il poliziotto rinvigorisce l'orgoglio nazionale nei paesani sottomessi e inizia così la rivolta. Un'unica macrosequenza. Questo è tutto.
In attesa di tom yum goong eccoci a parlare di questa piacevolissima parentesi.
Di arti marziali se ne vedono poche, ginnastica artistica e takraw (che è una specie di calciotennis tailandese) fino all'indigestione; nazionalista fino al punto di suscitare ilarità nello spettatore con gli occhi a palla (un tipo tiene per una buona mezz'ora la bandiera tailandese al vento fra raffiche di mitraglia e bombe a mano).
Ma chi non apprezza queste sfiziosità regionali non si lasci intimorire: c'è grande intrattenimento all'insegna dell'action: esplosioni e fiamme, un gran numero di persone fatte fuori a sangue freddo, gente che fa acrobazie senza motivo, dolore fisico (gli stunt subiscono pesantemente) e tante altre forti emozioni.
Ritmo veramente sostenuto, montaggio che si spezzetta quando si combatte a calci e bastonate (la scena coi tizzoni anche se è veramente ignorante non è stata imho sfruttata in tutte le sue potenzialità), mentre invece durante le sparatorie più articolate ci si concede dei longtake pressochè analoghi agli sparatutto arcade (tipo House of the Dead per intenderci) che rappresentano sicuramente le cose più interessanti dal punto di vista formale.
Mi sono divertito, pollice su!
I solidi sospetti Hellbly e Gokachu