Un wannabe uniprof sottomesso dalla moglie sfoga la sua rabbia contro i cangnolini del condominio. Ha bisogno di 10000$ per pagare la tangente al rettore. Ma poi la moglie compra un cagnolino al quale vuole più bene che
Opera prima di Joon-ho Bong (quello dell'ottimo Memories Of Murders) , questo film mi pare dondolare costantemente fra il valido e la velleità.
Velleità per i continui bianchi bruciati degli esterni (e anche il resto della fotografia mi sembra spesso eccesivo), nel voler complicare la sceneggiatura anche quando non c'è necessità; c'è un certo gusto per l'incastro (in MoM funzionava grazie all'indagine su cui il film si srotolava) che oltre a evidenziare una certa ingenuità di plotting, sembra cozzare contro le piccole storie messe in scena (questo non vuol dire piccoli drammi). Oltre a questo, i colpi di scena e i punti di svolta li ho trovati piuttosto prevedibili.
Ma troviamo anche un'ottima caratterizzazione dei personaggi che, anche se le bacchettate alla società coreana sono ancora dispensate con sempliciottismo, riesce grazie all'eterogeneità delle forze messe in campo a sviluppare un'intensa tensione drammatica, e questo nonostante gli abusatissimi cliché che motivano i personaggi (la voglia di andare in tv, la ricerca di un posto fisso, il licenziamento ecc ecc).
A volte si viene un po' troppo incontro ai gusti dello spettatore (più per come si gira che per quello che si fa vedere), ma bastano un pugno di inquadrature a convincere che del talento c'è.
Le cose migliori del film mi sono sembrate le lungaggini e digressioni (apperentemente tali) che il regista si prende prima di far vedere un fatto (esemplare quando il vecchio racconta la storia di Boiler Kim), come se si volesse dire che i drammi del film sono parte di un incastro generale, una matassa instricabile di dolori paralleli.