Un artistamarziale dell'opera cinese e maestro dello stile della scimmia viene ubriacato e ingannato da un ricco e potente malfattore locale, che gli frantuma anche le ossa delle mani per neutralizzare la minaccia da lui rappresentata.
Il nostro eroe si ritrova così a organizzare per strada spettacolini con una scimmietta, ma gli scagnozzi del boss non gli danno pace e gli ammazzano anche la scimmietta. Così addestrerà un giovane trovatello al kung fu e insieme libereranno la città dal cattivo. Moralina perbenista.
Fin dal prologo, che si apre su uno spettacolo di opera cinese (che spesso viene filmata nel genere in questione), c'è un continuo alludere alla situazione spettatoriale. La gran parte dei combattimenti avvengono in presenza di un pubblico, quasi a voler affermare che:
Il principale obiettivo del Kung fu movie è intrattenere.
Il Kung fu Movie è il sequel dell'opera cinese (che era uno spettacolo popolare e da taverna), non soltanto per le coreografie e le arti marziali, l'importanza degli effetti sonori è notevole, qui non siamo di fronte ai bush bush di Bud Spencer, qui i vari fuh fuh dei tricks e i tshink tshink delle armi vanno a comporre dei ritmi, delle sinfonie marziali.
Il KFM è anche strumento per salvaguardare le proprie radici (dobbiamo ricordarci quello che era successo ai monasteri shaolin e al teatro tradizionale durante la rivoluzione culturale).
Diretto in modo quasi sempre impeccabile (un paio di incertezze in alcuni "atterraggi" dopo giravolte miracolose) si distingue per la straordinaria qualità del kung fu e delle coreografie (alle volte si fa fatica a capire quello che fanno da quanto vanno veloci i performer) per l'ottima gestione e originalità nelle sequenze di allenamento (a cui viene dato ampio spazio...del resto è il regista di 36th chamber), una gran cura nelle scenografie e anche la storia, che, seppur ridotta al minimo e lineare al massimo per dare tutto lo spazio possibile alle arti marziali, regge bene i caratteri dei personaggi, le commistioni di genere(c'è un bel po' di comedy) e gli sviluppi narrativi, costruiti quasi sempre attraverso l'uso del kung fu, quest'ultima è cosa non da poco.
Da notare anche l'uso di alcuni ralenti, non molto frequenti nel cinema di KF di allora, che non intaccano la "naturalità" di un combattimento ma vanno a esaltare ogni tanto un salto mortale.
Il combattimento finale strabilia.
Una sorpresa, non me lo aspettavo così bello.