Una sfigatissima comparsa vuole diventare una stella del cinema d'azione (come Rocco Barbaro), ma la sua ferrea volontà e la sua dubbia preparazione (conosce Stanislavskij ma è incapace di recitare) non gli permettono di avere uno straccio di parte (e soprattutto l'agognato cestino del pranzo) ... oltretutto è maldestro come pochi, cosa poco gradita su di un set ed ovvio spunto per numerose gag.
Veloce, divertentissimo, riflessivo (e non solo sul cinema... crisi economica e scalata al successo per fare due esempi).
Ma bisogna dire che se non si è visto un po' del Woo classico ci si perde gran parte del divertimento...e se può sembrare facile (e incredibilmente faceta) la semplice parodia delle scene più hardcore (come i piccioni che svolazzano in una chiesa dove si scatena una tempesta di piombo) non lo è sicuramente come la fa Chow; se mi è concesso un paragone azzardato, mi sembra che (qui però la parodia è esplicita) ci si comporti come De Palma fa con Hitchcock, espandendo a piacere (chow molto più di depalma ma in modo meno ossessivo) le marche autoriali dei due riferimenti e mettendo in ridicolo l'architettura e i rapporti di forza interni ai film.
Soprende come sembra davvero di trovarsi di fronte ad un The Killer; per i movimenti di macchina, per lo stile evocativo, per come la violenza viene messa in campo, per il modo di costruire la suspance (il fattorino del cibo), ma il tutto qui ha finalità comica, con esiti davvero esilaranti... non mancano poi le brecciate alle derive/eccessi melò dei film cantonesi, alla corruzione (etica) del mondo del cinema...
Una buona occasione per ridere, ma anche per ridere grazie/sopra alla propria orientofilia.