Un Professore di liceo, transfert di tutto l'insieme della morale borghese, viene sedotto dalla Dietrich, e tutto il suo mondo sarà spazzato via dalla furia della passione, nel frattempo il Von Sternberg ci fa ridere di lui e della sua classe, con eleganza, intelligenza, e anche grazie a quel dono della natura che era Marlene.
Diciamo subito la verità, ho visto questo film solo per vedere le cosce alla Dietrich, ma penso sia stata una condizione comune a molti spettatori, e lei non poteva che essere il fulcro del film, al quale non si concede subito, ma lascia che la voglia cresca ardente nello spettatore. Poi si mostra in tutta la sua bellezza; velata da una costante androginia (nelle pose, nei movimenti, negli sguardi, nelle battute....) e non perde occasione per mostrare le sue meravigliose gambe, che riescono ancora a stuzzicare la fantasia dopo tanti anni.... Una gioia per gli occhi di qualsiasi epoca!
Ma il film non è solo questo, non è solo un continuo dispiegarsi di doppi sensi e allusioni; si gioca sempre intorno al rapporto fra la Diva e il professorino, che viene costantemente messo in ridicolo di fronte alla femme fatale, e sarà proprio la morale borghese, rivoltatasi contro il malcapitato, con gran dispensa di infamia da parte di tutti...che farà fare al film una sterzata drammatica, la dove nella prima parte si rideva spensieratamente, qui viene fuori il dramma di un uomo schiacciato dalle convenzioni, costretto ad essere il pagliaccio di se stesso...verso una fine annunciata ed elegantemente diretta(per quanto piuttosto convenzionale) ...
Interessante quanto divertente l'uso della colonna sonora per creare ironia (ovviamente a sfondo erotico) ...con gli uccellini della passione e le campane della retta via.