Malgrado la pessima organizzazione e l'elevatissimo costo dei biglietti, ho passato delle belle giornate, grazie, oltre ai buoni film in programmazione, ai compagni di visione Kekkoz Andrea e Fede... i quali devo ringraziare per i consigli di visione, la compagnia durante le file al freddo e ovviamente i discorsi sui film. Saluto inoltre la cinefila errante...che ho visto e salutato ma con cui non ho avuto occasione di parlare.
Cutie Honey è il film che più mi ha sorpreso, quello che si spinge più avanti e osa di più...non ho paura di considerarlo il migliore fra i visti. Steamboy è il più grandioso, Natural City il peggiore.
Mercoledì
18:00 Aelita (Yakov Protazanov, URSS, 1924) : Protofantascienza sovietica, notevole per lo sguardo tutt'altro che idilliaco sulla vita in URSS postrivoluzione, suggestive le scenografie e i costumi che si rifanno al costruttivismo. Come ha detto La Polla (e non sono daccordo) una parabola per dire che (Marte/capitalismo o URSS) non c'è posto per l'utopia su questa terra.
22:30
22:00 FLCL (Furi Kuri): Oltre che stravangza, irrazionalità, la narrazione sbrandellata; c'è tutta l'incertezza di un bambino che sente sopraggiungere la propria sessualità e il richiamo dei propri istinti. Non a caso i lati migliori del cartone sembrano proprio stare nel continuo riferimento alla sessualità, alla rivalità con il padre, alla voglia di fare Furi Kuri assieme alla bella e stuzzicante aliena.
Giovedì
21:00 Steamboy
Otomo narra la storia della nascita del mondo moderno e dei pericoli della scienza/tecnologia.
Dalla macchina a vapore alla guerra informatizzata.
Cmq Akira resta irraggiungibile.
16:00 Natural City (Min Byung-chun, Corea, 2003) : Ne avevo sentito parlare bene (fuori dai circoli cinefili) e avevo delle aspettative verso questo film. Ma la delusione è cresciuta in me di frame in frame. Trama Banalotta (segue le orme di Blade Runner mischiandole al melò orientofilo) e messa in scena altezzosa per un prodotto del genere (le statue greche dietro un combattimento fra cyborg e sbirri erano francamente troppo) e gli effetti alla matrix lo rendono a tratti irritante e mediamente insulso.
22:30 Phil Mulloy (Ten Commandments, Regno Unito,1993-1996; The History of the World, Regno Unito, 1994; The Sexlife of a Chair, Regno Unito, 1998) : Colpito dalla straordinaria capacità di significare rinunciando all'espressività dei tratti somatici, dalla crudezza delle situazioni, dal genio nel visualizzare i comportamenti sessuali simbolizzando nella mobilia. Un ritratto amaro e dissacrante sulla nostra società e sui nostri valori.....Per stare male sorridendo.
Venerdì
11:00 French Touch, dieci anni di video digitali in Francia (autori vari): Raccolta eterogenea per stili e tecniche, accumunati dalla musica house e dall'utilizzo del computer nella realizzazione. Alcuni videoclip famosi (come quelli dei Cassius), altri sconosciuti, tutti più o meno singolari e divertenti...un'ora passata in tranquillità ondeggiando la testa sullo schermo colorato.
14:00 Paranoia Agent (Kon Satoshi, Giappone, 2004): Non appena ho finito di vedere le prime 4 puntate di questo cartone non ho saputo altro che dire "ancoraaaaaaaaa!!!". La storia sembra sfilacciata e centrifuga, ma si intuisce una certa predisposizione al gioco di incastri che, almeno per quello che ho visto, non risulta essere forzato o eccessivo, ma dona al cartone una capacità di attirare la curiosità fuori dal comune. L'incertezza narrativa poi rende ancora più forte il senso di lacerazione del tessuto sociale.
I personaggi sono soli; il soggetto è diviso fra la parte rispettabile (riconosciuta socialmente) e il lato oscuro (della luna o della forza...scegliete voi) , l'unico medium capace di mettere in relazione l'umano con l'umano (bypassando il rapporto diretto e quindi dando la possibilità di interagire direttamente con il lato oscuro) sembra essere il cellulare.
Il ragazzo con la mazza da baseball?...io l'ho visto come l'eruzione del sommerso, che con una bella mazzata in fronte ristabilisce i rapporti di forza nella mente dei personaggi...ma può darsi che sia una delle mie grossolane sviste...e cmq 4 puntate sono troppo poco per azzardare ipotesi su questo tipo di prodotto... che (al pari di Twin Peaks) lascia lo spettatore in uno stato di dipendenza cognitiva.
20:00 Red planet Mars (Harry Horner, USA, 1952): Era per me stato un miraggio qualche tempo fa. Ho quindi preso la palla al balzo e mi sono visto questo film (che chiamarlo di fantascienza mi sembra eccessivo) noto per il suo anticomunismo ottuso e bigotto. Dopo che si è stabilito una comunicazione via radio con Marte, il mondo capitalista va in crisi (perchè pare che su marte si viva un botto e che ci sia una produzione super e in vista dei rapporti con Marte il mercato crolla...il tutto è quantomai arbitrario) e l'unione sovietica subito si prepara a sfruttare la crisi del mondo capitalista. Ma Dio si metterà in contatto radio e dirà di pregarlo....così la produzione riprende e l'URSS crolla.
Assolutamente delirante.
23:00 Wonderful Days (Kim Moon-Saeng e Park Sunmin, Sud Corea/USA, 2003): Nonostante sia un lavoro dalla notevole qualità tecnico-formale, che riesce a mantenersi di buon livello per tutto lo scorrere della pellicola, riuscendo a creare un'atmosfera e degli ambienti che si discostano leggermente dal trend attuale, questo film non riesce ad imporsi né all'0cchio né alla mente. Tuttavia si lascia guardare con disinvoltura...magari in un'altro contesto lo avrei apprezzato di più...
Sabato
11:30 Il castello errante di Howl (Miyazaki Hayao, Giappone, 2004): Una favola, una storia d'amore impregnata di incantesimi, magia e strani animaletti, dall'happy end che si prende in giro da solo...il tutto sullo sfondo di conflitti devastanti combattuti con mezzi bizzarri, ibridi fra macchina e volatili vari. Il castello errante è poi una grandiosa fantasticheria, senza dubbio più efficace e visionario della torre di steamboy.
Gli spunti comici poi sono disseminati lungo tutto il corso del film, costruiti intorno a una serie di personaggi secondari (ottimamente incastonati nella trama), ma nessuno riesce a eguagliare il demone del fuoco...motore del film, e non solo per i lati comici.
Un gran bel cartone, ma un po' troppo mansueto per i miei gusti...gli ho preferito steamboy.
16:30 Gaya (F. Krawinkel e H. Tappe, Germania/Spagna/UK, 2004): E' marcatamente un film per bambini, senza pretese di alcun tipo (se non pedagogiche). I pargoli che erano in sala hanno riso di rado...e questo è sicuramente un limite del film, poi c'è l'eccessivo ripetersi delle scene d'azione(a cui non fa da contrappeso nient'altro...Pixar docet), la scarsità dei mezzi produttivi (che va a colpire pesantemente la fisica, la mimica le animazioni) e la scarsa originalità di plotting (anche la strizzata d'occhio al metalinguaggio è più che trascurabile) ; malgrado tutti questi evidenti difetti il film non rinuncia a una sua dignità.
E poi è il primo film europeo fatto totalmente in CG....speriamo che arrivino giorni migliori.
23:00 Strings (Anders Rønnow-Klarlund, Danimarca/Svezia, 2004): Spinto dagli ottimi pareri sentiti in giro, mi sono deciso a vedere questo film realizzato con delle marionette. Avevo dei grossi pregiudizi su questo film, pensavo fosse borioso e pieno di se, e anche se il passo rimane più lungo della gamba (il modello tragico e il simbolismo delle corde), nella fotografia che viene in aiuto a queste facce di legno e soprattutto la grande maestria dei marionettisti i lati pregievoli del film.
Mi ha lasciato perplesso invece la regia, che nei (rarissimi) combattimenti non rende i totali e in generale non evidenzia i movimenti delle strings, ma si sofferma su primi piani e tagli convenzionali.
C'è chi dice che sia il film migliore del festival...a me ha scatenato una serie di sbadigli a raffica.
Domenica
23:00 The cat returns