Non stupisce che questo film sia rimasto indigesto negli states, aldilà del messaggio politico che porta con se (inscindibile nel cinema di Stone); i lunghi dialoghi, monologhi, orazioni (questi tre sono i lati peggiori, che appesantiscono il film in nome della fedeltà storica pretesa), l'omosessualità presentata e praticata senza il minimo accenno di dannazione, la costante messa in discussione dell'eroe, il respiro epico che c'è, ma che è continuamente macchiato e offuscato dai morti, dalla sofferenza e dalle lotte interne al potere, e soprattutto due sole battaglie (la prima, nel deserto, con i persiani a perdita d'occhio e i macedoni con lo sguardo verso l'infinito, la seconda, nella giungla, dove le falangi tornano a essere Plotone) rendono questo film inguardabile agli occhi dell'americano medio, quello descritto in assassini nati.
Alessandro, succube della madre ambiziosa, vuole sfidare il mondo, arrivare dove mortale non si era mai spinto, per portare pace, prosperità, civiltà a tutti i popoli sottomessi; ma il cammino è senza fine, ad ogni confine superato ne sopraggiunge un'altro ... e sempre più morti, sempre più stanchezza, e il consenso fra i suoi generali (che non comprendono il suo sogno di un multiculturalismo antelitteram) si assottiglierà sempre di più...fino a quando non gli renderanno solenni onori funebri.
Oltre a due grandi battaglie (di cui la direzione è senz'altro ottima, ma data l'immersività e la precarietà della macchina da presa si capisce poco di ciò che si vede...e a me non piace), vediamo un popolo di grandi guerrieri e pensatori (erano pur sempre mezzigreci) tramutarsi in barbari, invece della grande civiltà panellenica, è stato il germe dell'0dio e della paura a essere inoculato in quelle terre.... e più volte da generali macedoni si sente dire.... Torniamo a casa, torniamo a casa... ma Stone (via alessandro) ci dice (e come dargli torto) che anche questa non è una soluzione, che una volta sollevato un vespaio non si può tornare indietro.
Ottimo il casting, soprattutto fra le seconde linee, bravissima Angelina Jolie nella parte della madre-serpe, Colin Farrell risulta invece un po' troppo bamboccione per essere Magno, tantochè mi ha ricordato Marcello Cesena (quello di Patatini a mai dire domenica) per tutto il film....abbassando notevolmente l'immedesimazione eroica.
L'entrata in Babilonia, la nebbia di guerra della prima battaglia, la battaglia finale con gli elefanti i momenti più intensi dal punto di vista visivo....mi aspettavo qualcosa di più.