domenica, aprile 29, 2007

Su Hong Kong Cinemagic è uscita (quasi un mese fa) un'interessantissima intervista al mitico
Chen Kuan Tai.
Mi permetto di quotare una domanda.
HKCinemagic : Tell me about the shooting schedule for Boxer from Shantung ?
Chen Kuan Tai : Back in the times, every movie had to take 60 working days to shoot. We did this one in a month, with day and night shooting with 2 directors. Pao Hsueh-li shot during the day and Chang Cheh shot during the night. The ending alone took 10 days.
Questo ci dice fondamentalmente due cose: gli autori non esistono.
L'intervista su HKC.
domenica, aprile 22, 2007
Per chi volesse leggere qualcosa dal FEFF di udine trova qualche breve recensione (mia) su cineblog.it.
Qui in sala stampa hanno dei Mac. Non mi ero mai trovato lavorare seriamente su dei Mac, e devo dire una cosa, è un sistema operativo di merda, caotico, poco logico, è per stupidi.
Voglio una Linux box.

Ci vediamo li
Capita che sei a cercare materiale su
Wu Jing (altresì noto come Jacky Wu) e ti trovi a vedere la trasmissione televisiva più bella del mondo.
Trattasi di una trasmissione taiwanese dove il conduttore è ononimo del celebre artista marziale.

Non ho capito bene perchè, ma c'è un'associazione malvagia di fratelli gemelli rubano una pietra antichissima, con la quale vogliono ricattare una mammaproprietaria di casa a concedere loro la dimora in cambio della pietra, che si dice potrebbe salvare la sua sorellina, happy, malata di cancro.
Poi ci sono invece i fratelli gemelli buoni, che non fanno parte dell'associazione dei cattivi, se ne sono in qualche modo staccati, e questi buoni sono Jacky Wu, Samo Hung e Yuen Wah (è della famiglia Yuen, se questo non vi dice ancora nulla sappiate che era, come Samo Hung, una delle sette piccole fortune e che il primo film in cui compare
è questo in veste di stand in).
Jacky Wu è l'unico in grado di competere con Tony Jaa, e mi stupisco del fatto che l'industria di HK lo sottoutilizzi, in questo film fa il bravo ragazzo che usa il kung fu per i buoni propositi, francamente lo preferivamo a fare i tricks con il coltello a farfalla e la faccia cattivissima in SPL.
Samo Hung è un vecchio ciccione, inutile che provi a fare le sequenze di combattimento sopra il tetto di un treno, è troppo vecchio, c'è un tempo nella carriera di un artista marziale da cinema in cui bisognerebbe interpretare il maestro, beh, per Samo "fatty" Hung è giunto questo momento, vederlo combattere in accellerato perchè sennò non tiene il passo degli altri attori è triste, molto triste. Yuen Wah è un vero artista marziale, sembra un ragazzino.
Poi ci sono le Twins, di cui abbiamo già parlato, e che sono probabilmente l'unico motivo per il quale ci si è inventati tutta la storia assurda sui gemelli. Loro qui recitano un po' più (ma giusto un poco) mature di quanto non si veda di solito, un pochino combattono tra di loro anche, più che altro saltano coi cavi.
Alla regia l'esordiente To-hoi Kong, ed è molto probabile che non sentirete parlare di lui, niente di irrimediabilmente brutto o girato male (tranne i freeze frame sui primi piani dei cattivi) e anche l'azione per quanto possibile non viene frammentata, ma siamo comunque nel territorio dell'action alla Jackie Chan (fin dalla prima sequenza, che riprende paro-paro l'incipit di Drunken Master II, continuando poi in una serie di citazioni e citazioncine dai vetri rotti ai combattimenti sospesi sui centri commericali).
Non fa particolarmente ridere, per i primi 40 minuti non succede assolutamente nulla (tranne la prima sequenza d'azione) e più volte annoia, ma Jackie Wu è pur sempre Jackie Wu e le Twins sono pur sempre le Twins (e mi costa molto dirlo ma qui molto meglio la Gillian Chung) e qualche calcio rotantevolante dato bene è sempre un bel calcio volanterotante dato bene, that's it.
C'è però stata una sequenza davvero spassosa, quando i due poliziotti vanno a fare le indagini nel centro commerciale e sono accerchiati da commercianti immigrati da ogni parte che tentano di spiegargli come sono andate le cose dando luogo a facili, ma divertenti, siparietti del l'equivoco, oltre al fatto che credo sia la prima volta che vedo degli immigrati africani in un film di Hong Kong.
"Perché, mi son sovente domandato / scegli sì spesso a oggetto di pittura / la morte, la caducità, la tomba? / Ė perché, per vivere in eterno / bisogna spesso abbandonarsi alla morte"

Viandante sul mare di nebbia - Caspar David Friedrich - 1818

Warlock sul mare di nebbia (with a mouse pointer) - Johnnymurda@gnomeregan - 2007
domenica, aprile 08, 2007
Se non lo capite non vi preoccupate.

Ammetto di aver visto questo film solo perchè ci sono le TWINS come protagoniste, e anzi, ne vado fiero, fin dalla prima volta che ho visto recitare Charlene Choi mi sono invaghito di lei (anche se probabilmente Gillian Chung è sia più brava che più bella) e del suo inconfondibile appeal da occhi a cuoricino, la ragazza non è che sia tutta questa bellezza, ma è sicuramente la più brava di tutte a fare le frignatine e a mettere il broncino, ed è adorabile, in questo film c'è una scena dove urla e basta, e urla nel modo più dolce e tenero che possiate immaginare.
Ok, ora che avete capito che sono innamorato di Charlene Choi possiamo iniziare a parlare del film, c'è un tipo (Ekin Cheng) che ammazza i vampiri cattivi (che sono europei) e ha come assistente sempre belle ragazza, che se le tromba ma poi vengono ammazzate dai vampiri, per questo non si vuole più trombare le assistenti. Ha una sorella (la dolce Charlene) che inizia una relazione con un principe vampiro, la popstar Edison Chen (asiatico e che non succhia il sangue, lo beve e basta, quindi è buono), questo principe vampiro che sembra semplicemente un adolescente ricco ha come aiutante Anthony Wong, che se la gigioneggia come solo lui sa fare in una giacchetta coi lustrini. Poi c'è l'altra TWIN, la Gillian Chung, che diventa la nuova assistente dell'ammazzavampiri, ovviamente si innamorano, poi succedono delle cose, qualcuno muore, il principe vampiro non ha le palle per affrontare il supervampiro cattivo mascellone e così saranno le due popstar di Hong Kong a massacrarlo di botte.
Ho visto una versione pan&scan (sob) e quindi non sono poi così sicuro che l'estrema frammentazione (a tratti sembrava di stare davanti a Toxic Avenger IV) e il dinamismo schizzofrenico dipendano esclusivamente da scelte di regia, ma superato il primo combattimento iniziale questo aspetto torna a dare fastidio poche volte, certo è che per quanto brave (si, imho le TWINS so proprio brave a recitare) e belle non hanno tutte queste qualità con le arti marziali, sicchè è immaginabile che Dante Lam (che razza di nome) e Donnie Yen (yo!) siano venuti in contro alle due protagoniste. Le arti marziali sono poi mischiate assieme ad un gran numero di effetti digitali e ai cari vecchi cavi, e devo dire che l'effetto è tutt'altro che negativo, probablimente grazie a Donnie Yen si riesce a tenere assieme sia l'essenziale della performance (e qualche bella trovata coreaografica, soprautto sulle prese e suoi footwork, c'è) assieme alle meraviglie del digitale, il tutto senza perdere di compattezza e ad un ritmo disarmante (grazie anche, oltre al montaggio, ad un uso massiccio e diffuso dell'undercracking).
Che dire per il resto, c'è una particina di Jackie Chan (che se non erro è produttore e tiene le TWINS sotto la sua ala protrettrice) che interpreta se stesso, ci sono i vampiri che sembrano usciti da Voyage Dans La Lune e l'arma degli ammazzavampiri è una spada/corda che non saprei definire in altro modo che così: brutta.
Insomma se avete voglia di un film per adolescenti, se siete fans delle Twins o se siete appassionati di cinema d'azione ci può anche stare, altrimenti lasciate perdere, comunque mi è piaciuto di più di altri lavori simili, o almeno mi ha divertito di più.

Ero andato al cinema con l'idea di vedermi un bel film d'ispirazione nazionalsocialista, con una retorica fiera e autoritaria, con un ideologia furiosa, ma purtroppo queste mie aspettative sono state disilluse, almeno da questo punto di vista: la retorica nazionalsocialista effettivamente c'è, ma è pallosa e nello sforzo di autodefinirsi fiera e autoritaria riesce solo a far urlare i suoi attanti (sperando che ci passiate il termine), e ci sono le urla "Uh! Uh!" e quelle durante le quali si argomenta un discorso, e sono molto più interessanti le prime.
Ma ci è comunque piaciuto il film, certo, speravamo in qualcosa di più estremo, di meno hollywoodiano, ma visti gli incassi che ha fatto dovevo immaginarmelo, che c'era meno carne al fuoco di quella che è stata trucidata sul campo di battaglia, ma ciò non toglie che se non ci importa dei buchi di sceneggiatura, se non ci importa NULLA della veridicità storica o dell'ideologia che sta dietro al film, se qualche linea di dialogo ridicola l'abbiamo presa col sorriso, tutta questa accondiscendenza non la si può concedere anche per quanto riguarda le vicende parallele: come ha detto qualche blogger (ma non mi ricordo chi, quindi non metto il link, se vi leggete rivendicatevi) le sequenze cittadine sono noiose, girate con il peggior piattume da fiction di serie B e francamente anche inutili (ah, inutili no, servono a dire che le donne sono tutte troie e che i politici sono tutti corrotti).
C'è poi chi ha detto (
rob) che questo (io la faccio molto più spicciola) dovrebbe essere il cinema nuovo, beh io di nuovo non ci ho visto nulla, solo perchè i fondali sono fatti al computer? Mi sembra pochino, e chi ha parlato di innovazione ha preso una svista, si fa un uso molto più convenzionale qui che in Sin City delle *nuove* tecnologie, tanto per rimanere in territori affini.
L'azione ci è piaciuta a metà: vedere bicipidi di freaks trafitti dalle lame dei greci e
Cicciobastardo decapitare i generali di Serse è piacevole, quanto ogni singolo schizzo di sangue e petto trafitto (come i babbo! cit. ndr.), ma i ralenti e gli speed up su di ogni singola lancia che viene scagliata e su di ogni singolo affondo che viene fatto sono troppo, e mi sto riferendo ad un mero dato quantitativo: se ne perde subito la forza espressiva e cinestetica, che spreco.
Dalla parte opposta c'è un'immobilità grandemente plastica, come non pensare a David come ispirazione originaria, il problema, non da poco, è che solo raramente (e quando avviene è solo con fugacia) la plasticità delle forme (che colori!) e la composizione del quadro riescono a sfondare il nulla che sta succedendo in quel momento (quando? adesso!) e le urla dei soldati che sempre ci accompagnano.
Allora, dell'azione abbiamo parlato, dell'idologia ne abbiamo parlato a sufficenza, i punti dolenti li abbiamo affrontati, ora ci sarebbe da dire qualcosa riguardo all'omosessualità di cui questo film è saturo (beh, per fortuna non ci sono tematiche omosessuali), ma non vorrei perpetuare le inutili battute sul petto depilato dei greci e del trucco transgender di Serse, vorrei solo spezzare una lancia a favore del Re Transgender, lui mentre è a fare la guerra c'ha le tipe che gli fanno gli show lesbo mentre i greci sono invece dei sodomiti incalliti (sia Leonida che il politicante si fanno la regina nel culo) e fanno sempre scorrere il sangue prima di dialogare, di contro troviamo una diplomazia Persiana che se non erro si mostra per ben 4 volte disponibile nei confronti del nemico.
Inoltre i Greci, questi civili che non si inchinano a nessuno, vanno in giro mezzi nudi con i capelli e le barbe incolte e sono per la purezza della razza.
L'esercito di Serse è invece un crogiuolo di culture e tradizioni (basta vedere la diversa fattura delle punte di ogni freccia), usano armi più avanzate della lancia (che è la prima arma su cui l'uomo ha messo le mani) e delle uniformi decorose.
Il nostro Leonida che lotta per la libertà non sembra più libero, fra gli intrighi di corte, la moglie e i rapporti con le altre città Greche, di quanto non sarebbe stato se si fosse chinato a Serse.
E poi Serse c'ha i
Ninja e una
Capra che suona il sitar. che te lo dico a fare.

Finalmente lvl 70